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lunedì 9 gennaio 2012

Repost: Fine, kaputt, basta, finito tutto! / 06-07-2006

[Nota attuale: ho dovuto sfoltire questo post di un paio di poesie perchè oggettivamente era lunghissimo e avevo messo anche delle stronzate inutili... ma bisogna anche capirmi, avevo finito gli esami di stato quindi ero un po' esuberante!]
EVVIVAAAAAAAAAAA!!!!!!
Evviva, lo grido ai quattro venti (ma non erano 20? boh!), ai sette nani e perchè no? Anche a tutti i miei amici e a quelli che conosco anche solo alla lontana.
Oggi non sto attento alla forma, oggi sono felice ed ho un nodo grosso così (anche se non potete vedere il gesto, vi assicuro che è grossissimo) alla gola che mi fa quasi piangere.
Ho finito gli esami!!!
Evvivaaaaaaaaaa finalmenteeeeeeee sono liberooooooooooo!!!!!!
A dire la verità gli esami li ho finiti ieri mattina, ma quando sono tornato a casa mi sembrava di stare ancora lì, seduto sulla sedia davanti ai prof, e non è bastata tutta una giornata, nonostante le telefonate degli amici, per rendermi conto che avevo davvero finito.
Ma oggi, trovandomi con un libro davanti, ho realizzato: quel libro, interrotto alla prima pagina mesi fa, ora era tutto mio ed aspettava soltanto che lo prendessi e lo divorassi tutto, dalla prima all'ultima pagina!!!
Per fortuna che mia madre non mi ha visto; ho guardato quel libro con una faccia da squilibrato, come di uno che esce dopo vent'anni dal carcere e si trova davanti una bellona, avevo un sorriso enorme come se stessi guardando la Madonna.
Ho preso il libro, Almost blue di Carlo Lucarelli, che avevo comprato con tanto gusto ad aprile, e l'ho aperto, ho visto l'indice, ho letto tutte le noticine che di solito non mi interessano (note biografiche sull'autore, altre opere che ha scritto, eccetera...) e poi ho cominciato e sono stato assalito dal brivido della lettura gratuita, che non sentivo da un casino di tempo, e mi sono sentito libero, padrone del mio tempo, finalmente cosciente di
quello che facevo!
Ommammamia.... sono stato ore a leggere senza fermarmi, finchè l'ho finito tutto, e mi è piaciuto un sacco!!!
Anzi, visto che sono qui, ve lo consiglio, leggetelo!!!
Mamma mia, sento che sono uscito da un incubo. Uuuffffff..........
Ogni tanto mi escono certi sospiri che sembra mi debba uscire l'anima fuori, ma sono sospiri di soddisfazione.
Sto ascoltando la musica più allegra che sono riuscito a raccattare, "girasole" di Giorgia, Gianni Morandi, il Ligabue di "Happy hour" e cose così, Jennifer Lopez, Shakira...
Mi lascio trasportare dalla musica, insulsa o no, ne assaporo la vibrazione e la imito, con le mie stonature. Ogni tanto mi fermo a sospirare e a sorridere.
Sono davero io lo stesso di ieri e avantieri? Non riesco a crederci ma stamattina, quando mi sono guardato allo specchio, per la prima volta in due settimane mi sono accorto che avevo bisogno di radermi, mi sono guardato e ho notato un brufolo nuovo, poi mi sono lavato con l'acqua fredda e ho guardato le mia faccia contrarsi in una smorfia davvero ridicola, e così mi sono messo a ridere. Poi, scendendo nell'ascensore per andare a fare la spesa (la spesa!!! da quanto tempo che non la facevo!!!) ho fatto le boccacce nello specchio e ho riso di nuovo.
Finalmente ho sentito i polmoni che si aprivano da soli, e non, come ho dovuto fare spesso in quest'ultimo periodo, per forza, quando mi costringevo a ridere perchè sapevo che certe battute erano ridicole ma mi mancava la voglia di ridere.
Mah... comunque ne sono fuori, almeno per quest'estate, e se proprio sarà l'ultima estate di divertimento della mia vita, allora ho deciso: me la spasserò più possibile, fino a scoppiare di goduria, che mi deve bastare per tutta la vita, anche quando avrò quarant'anni e sarò curvo su una scrivania a fare l'impiegato.
Ma quanto sono felice!!!
Sono così felice che vi dedico una poesia, dai non fate quella faccia, non sono poi così noiose come sembrano... Vabbè, anche se non ve ne frega niente ve la sbatto lo stesso, e voi starete zitti zitti a leggerla anche se è una cazzata. Capito?
(Hihihi... ma quanto sono cretino... ma perchè mi diverto a sparare queste stronzate gratuite??? boh! vai a vedere! In mente Dei direbbe qualcuno, e lascio a voi del Classico tradurre.....)

PRIMAVERA

È come un’esplosione indefinita
come una colomba
che sboccia dal cuore
come passeggiare su un prato di nuvole
udire il canto gioioso dei pettirossi
e le farfalle variopinte
che come piume si posano sui fiori.
Che gioia osservare l’arcobaleno
e, come cigni, danzare sull’acqua
e poi volare leggeri
come se fossimo aria
e guardare da lassù gli alberi in fiore
ricadere sull’erba umida
e rotolarsi, e ridere,
e giocare come bambini
mentre la natura si risveglia,
a primavera.

Bella, anche se priva di un riferimento reale: l'ho scritta in autunno, soltanto perchè, l'anno prima, ne avevo scritta una molto simile che è andata persa; un giorno, me ne ricordai un pezzo e ricostruii il resto andando a senso, riscrivendola a memoria praticamente; c'erano però alcune parti che non mi piacevano e le cambiai calcando l'accento sulla bellezza della primavera, perchè d'autunno mi viene una nostalgia pazzesca del bel tempo e certi giorni vorrei emigrare in sudamerica... vabbè, pazienza. adesso viene un pezzo forte, un mio "esperimento" piuttosto piccante.

 SEI MIA

È dolce il tuo contatto
il tuo corpo sinuoso e le tue mani di seta
fremono.
Un lampo, un guizzo nei tuoi occhi
la tua bocca si eccita
e febbrilmente cerca la mia;
sento il tuo calore,
gocce di sudore imperlano il tuo viso
ed ora, in questo momento
siamo la stessa cosa,
la stessa pelle e la stessa carne
ed un meraviglioso brivido
dalle mie viscere sale alle tue:
sei mia.

Questa nasce, appunto, da un esperimento: rileggendo un'altra mia poesia, "Schiavi di noi due", mi resi conto di come avessi espresso il concetto in maniera troppo stereotipata, e allora mi dissi: "perchè non provo ad esprimere lo stesso concetto (il sesso) in un'altra maniera, più raffinata ed allusiva, ma nello stesso tempo più realistica?" così ci pensai un po' su ed immaginai la scena secondo varie angolature, al rallentatore, pensando "cinematograficamente" all'effetto migliore, poi arrivai alla soluzione: "l'ideale sarebbe immergere il lettore direttamente nella mente del personaggio senza parlare volgarmente degli
 organi sessuali ma parlando in termini più di pelle, del resto del corpo insomma; dopotutto in un rapporto sessuale non sono coinvolti solo 'il coso' e 'la cosa', ma tutte le due persone, anima e corpo". insomma, mi scioccai un bel po', e poi uscì fuori questa poesia, che mi piace dal punto di vista stilistico, ma non mi dice niente dal punto di vista della realtà: è poco più di una fantasia, insomma.

 COME GOCCIA DI LUCE

Gocce
Cadono dal cielo.
Su di me
Gocce dolcissime di nettare squisito.
Oh, dolce ristoro dell’anima,
in te io mi specchio,
sei per me
come goccia di fuoco incandescente
e io ardo di te.
Ed anch’io, lo so, alla fine,
sarò libero,
libero dalla carne, libero dal mio peccato,
libero di perdermi nell’immensità di Dio,
e libero di ricadere,
come goccia di luce purissima,
per donare pace
a coloro che si smarriscono.


 Mmmhhhhhh..... è da prendere con le pinze, questa poesia, perchè fa parte del mio periodo "mistico-panteistico" nel quale cercavo "l'illuminazione" che mi avrebbe fatto trovare il senso di tutto. questa in particolare parla della morte e della liberazione dal peccato. è
simile alla successiva, più o meno.

ARIA

Aria
in te io mi ritroverò
in te mi nasconderò
per sfuggire alle tenebre
che mi inseguono
con te riuscirò a scappare
in cieli ancora da scoprire
in mille favole ancora da inventare
aria
volerò con te
in meravigliosi mondi che solo tu conosci
e mi condurrai in distese di sabbia e di argento
illuminate dalla pallida luce della luna
aria
non lasciarmi mai
e portami con te
dove il cielo è limpido come l’acqua di un ruscello
e dove c’è aria fresca,
dove la luce sgorga come da una fontana,
e dove mi disseterò e mi bagnerò
dove finalmente potrò respirare libero,
avido di te,
fino a che non sarò sazio.

Anche
 questa parla della morte, insistendo però sul tema del "paradiso", del luogo in cui le fatiche spariscono e c'è pace eterna. a leggerle oggi mi fanno sorridere un po', ma so che erano serissime perchè nascondevano un bisogno reale di certezza, di positività, di senso.

 Beh, credo di aver riempito abbastanza questo spazio, per oggi. Saluto tutti voi che avete avuto la pazienza di leggere le mie deliranti vampate di gioia fino ad arrivare fino a questo saluto, e vi faccio pure un inchino, anche se non lo potete vedere, come ad un pubblico.

Grillo Sognatore (ovvero nè più nè meno che il solito Cosimo Plasmati).

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