Pagine

lunedì 9 gennaio 2012

Repost: Ripresa poetica / 27-10-2007

Visto che mi sento generoso, pubblico un altro paio di poesie di "Liriche cittadine", una piuttosto pessimista perchè scritta in un giorno di pioggia uggiosa, l'altra invece molti serena perchè scritta in un giorno di neve.

Avete presente, no? L'aria è umida e piove, voi avete da fare mille cose e all'improvviso la voglia di farle va via (non che ce ne fosse molta prima, ma almeno c'era...); resta solo una sensazione un po' strana, un miscuglio tra il desiderio di guardare la pioggia scorrere sul vetro, quello di mettersi a letto e guardare/ascoltare/leggere il proprio film/CD/libro preferito, quello di chiamare il proprio migliore amico o fidanzata/o e stare ore ed ore al telefono a dire cazzate, quello di tornare bambino e venire allattato dalla propria mamma e quello di dormire e non svegliarsi finchè non rispunta il sole, finchè non si sceglie tra una qualsiasi di queste opzioni (quella di tornare bambini viene sostituita dallo sfogliare vecchie foto, leggere il proprio diario o comunque accarezzare ricordi d'infanzia) rimpiangendo le altre, e si viene invasi da un senso di incompletezza, di insoddisfazione, molto più profondo di quello che si prova quando non troviamo qualcosa che cerchiamo.
Ma non è questa la sede adatta per parlare di questo senso, che potremmo quasi considerare il vero "sesto senso" dell'uomo, perchè è sempre acceso in noi proprio come i cinque fisici; meglio proporvi la poesia nuda e cruda.

DAL BALCONE, MENTRE PIOVE

Piove ancora, da mille piani in alto,
nelle pozzanghere familiari che tremano dal freddo
sui fili tesi per stendere
s’ingrossano le gocce e cadono
si staccano come foglie morte
cadono giù e luccicano, lasciandomi qui.
Il Tempo quasi è di peso,
forse tutto avrebbe più senso se non ci fosse
la nebbia si avvicina grigia e lenta
scompare il cemento, sembra di cadere nel vuoto
chiudo la finestra per non vedere questo squallore
oggi mi sembra di non poter vivere intero.

25/01/05, martedì

E passiamo all'opposto: state studiando, l'indomani avete interrogazione, compito o (per gli universitari) esame e siete letteralmente chini sui libri, nel senso che state per cedere al sonno. E' dicembre. In casa il riscaldamento è acceso e il vostro largo maglione vi avvolge, morbido morbido come un abbraccio strettissimo d'innamorati, e questo naturalmente concilia la sonnolenza che sta per prendervi. Per non cedere vi alzate dalla sedia e guardate dalla finestra: oh! Sta nevicando!
Ma vi rendete conto? Nevica! "Embeh", dice una parte di voi, "capirai! Un po' d'acqua congelata che cade in formazioni flocculente... fenomeno metereologico." Già, ma perchè è bianca? e perchè è così morbida? perchè non cade a pezzettini di ghiaccio? e perchè non cade dritta dritta ma segue linee capricciose che s'incrociano e spiraleggiano prima di toccare il suolo? Ma guardala, sembra una coperta di lana! e proprio d'inverno, quando tutto ha più freddo! non sembra fatta apposta? E non sembra che le case se ne facciano un cappellino? e tutto il grigio della città, come diventa candido e luccicante? Non sembra che la natura voglia coprire gli errori degli uomini? E poi senti che silenzio! di' un po', non sembra davvero che tutto si sia addormentato? Ma statti zitto, menagramo, e fammi guardare in santa pace!E, prima di accorgervi che state parlando da soli, che spettacolo si apre davanti ai vostri occhi, e che senso d'immensità e di ordine che appare nel mondo tutt'a un tratto! Basta un po' di bianco e di silenzio a sconvolgerci in questo modo, ma tu guarda che razza di animali che siamo!

NEVICA

Nevica a fiocchi piccoli e misurati
come se fosse normale, ma
che meraviglia, che immensità
si spalancano nel cielo!
Tutto è avvolto in un turbinio
di stelle lattiginose, tutto
fra poco sparirà nel bianco
la quiete assorbe i palazzi tetri mentre nevica.

Il Silenzio e il Colore sono due cose fondamentali: non a caso esistono la musicoterapia e la cromoterapia, due tipi di cura basati proprio su questi due elementi: ma pensateci, non vi rovina forse la giornata il casino della strada e il grigiume dei palazzi di cemento nudo? Non vi fa obbrobrio vedere quei condomini dove si vede il segno della colata del calcestruzzo (e che tra l'altro, avendo pareti spigolose, fanno male ai bambini)? Non vi sembrano fatti di plastica, finti, miserabili? Il Silenzio è il contrassegno delle cose, solo se cessiamo i nostri rumori possiamo vederle come sono in tutta la loro completezza: una pietra non è forse anche il silenzio che essa emana, il ticchettìo che fa la pioggia cadendovi, il rombo che fa quando si spacca? E la foglia, non è forse anche il fruscìo che produce, il crepitìo che fa, secca, sotto i piedi?
Non mi sembra il caso di continuare perchè credo abbiate capito che volevo dire... hehehe scusatemi ma quando parto non mi fermo più!

Alla prossima
Grillo sognatore

Nessun commento:

Posta un commento