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domenica 15 gennaio 2012

Repost: Insoliti auguri di buon anno / 28-01-2009

Non potevano mancare: e così, neanche tanto puntuali, eccovi i miei auguri di buon 2009.
Avrei (mi sembra anche superfluo dirlo) tante di quelle cose da dire che neanche un blog intero basterebbe: se servisse a qualcosa, vorrei augurare a tutti felicità, salute e anche (perchè non dà la felicità, ma non guasta) un po' di soldini. Ma, appunto, so che a parte tante belle frasi poetiche, ci sarebbe poco sugo in tutto questo. e allora vorrei farvi degli auguri diversi dal solito.

Il 2009 che vi auguro è pieno di tre cose soprattutto: onestà, solidarietà e gratitudine.

La prima è come un sentiero, dritto e ben liscio, ma cosparso di spine e a volte insidioso proprio per la sua eccessiva levigatezza: si rischia di scivolare e di ferirsi. E' una strada che accorcia le distanze, ma a volte circondata da muri altissimi che possono allontanare dagli altri. E tuttavia è sempre rischiarata da una luce, dapprima chiara come quella dell'alba, e che cresce andando avanti, fino a splendere come il sole d'estate a mezzogiorno.

La seconda, simile ad un paio di scarpe leggere e robuste, rende il passo più facile e lo
sostiene, aiutando a scalare anche le montagne più impervie. La loro forza dipende da come sono allacciate: se i lacci sono ben stretti (ma non asfissianti), cammineremo con leggerezza e arriveremo alla meta; mentre se sono sfilacciati e allentati non solo ci sarà più difficile camminare, ma arriveremo alla meta sfiniti e con l'amaro in bocca.

La terza è come il pasto che ci scalda alla fine della giornata, quando, comsumate tutte le energie, per recuperarle ci affidiamo alla bontà e alla genuinità di ciò che mangiamo. Quanto più esso è genuino, anche se non abbondante, tanto più ne trarremo giovamento; mentre, se sarà abbondante ma corrotto e artificiale, alla lunga ci danneggerà.
Il mio augurio è che possiate non trascorrere, ma vivere quest'anno percorrendo questo sentiero, camminando con queste scarpe e consumando questo pasto. E se queste sembrano parole da messa domenicale, poco me ne cale (che rima!!! ma che mago della poesia!!! cioè... chapeau!)

Ancora buon anno,
Cosimo.

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