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lunedì 9 gennaio 2012

Repost: Divagazione / 17-01-2008

Du' palle. ecco le parole perfette per descrivere questi ultimi tre giorni. mi sono dato da fare per prepararmi ad un esame di inglese che era una cacata assurda (ma vaff... bastavano le conoscenze delle scuole medie!), e in più ho passato due notti insonni ed una di sonno precario. il perchè? NON LO SO!!! Non di certo per l'esame (che ero comunque certo di passare, non ero preoccupato), eppure, pur non avendo nessun pericolo alle spalle, per ben due notti non sono riuscito a dormire: stavo nel letto a girarmi e rigirarmi, e nel frattempo mi facevo discorsi infiniti su qualsiasi cosa, dalla religione alla politica, passando per cosa avrei mangiato l'indomani e l'ultimo libro che avrei letto (è Eldest, il seguito di Eragon, per chi lo volesse sapere). una paranoia assoluta. Però, stanotte, ho dormito come un bambino nelle braccia della mammina, tant'è vero che al risveglio ero convinto di trovarmi a casa mia, a
Matera, e mi è sembrato davvero strano che la forma della stanza e la disposizione dei letti non combaciassero. E' stato un momento davvero meraviglioso: per un attimo ogni cosa è stata al suo posto, e girandomi verso destra ero proprio convinto che avrei avuto il sole in faccia, grazie alla mia amatissima finestra. invece mi sono trovato davanti il solito muro bianco, e per poco non ci ho sbattuto la faccia!
A parte ciò, comunque, questa mattina è stata davvero meravigliosa. Ho aperto la finestra della cucina e ho lasciato che l'aria fredda mi desse uno schiaffone, dopodichè ho aperto gli occhi per bene, dopo averli stropicciati, e mi sono sentito bene come non succedeva da molto tempo. ho anche messo a lavare la biancheria, fregandomene del prelavaggio, che di solito faccio a mano. ho premuto il bottone di avvio della lavatrice e mi sono detto "sia quel che sia". poi mi sono rimesso a fare il puzzle, quello fosforescente, che ormai ho quasi finito (mi manca un pezzo di cielo, la parte più difficile perchè è tutto uniforme e vado a tentoni). poi, il buon Raffaele ha cucinato anche per me pasta e lenticchie e abbiamo mangiato tutti insieme allegramente guardando il Tiggì, che oggi (altre due palle...) parlava solo di Mastella che si è dimesso e delle polemiche sulla mancata visita del Papa alla Sapienza.
ah, e anche del fatto che Prodi non vuole sciogliere il consiglio regionale campano (secondo me ha torto). poi, data la considerevole dose di buonumore che mi ero iniettato, ho anche intrapreso una bella discussione politica con Raffaele (che è di Forza Italia... huhuhu che
ridere), e mi sono sentito ancora meglio. dopo la quasi tradizionale litigata al telefono con mia madre, sono sceso qui al computer per controllare un po' di date di esami (poffarbacco! ho scoperto che ne ho uno a pasquetta!!! ma si può essere più stronzi di così? manderò subito
un'e-mail al prof), ed eccomi qui. naturalmente sto ascoltando un po' di musica, sto visitando qualche sito internet e passo allegramente il tempo.
e da domani si ricomincia a studiare: Geografia politica ed economica è il prossimo esame, poi c'è filologia romanza etc etc etc... intanto oggi mi godo questa giornata di divagazione, leggo un po' e mi rilasso, e vi faccio leggere un po' di poesie che parlano dell'estate (che, non so se l'avete capito, ma è il mio periodo dell'anno preferito). Au revoir!

MATTINA D’ESTATE

Nubi solo all’orizzonte;
una striscia d’aereo, come una strana cometa,
dritta davanti a me; ed il resto
è solo una cupola di azzurro liscio ed intenso,
e nulla turba la quiete.

Martedì 21/06/2005

NOTTE D’ESTATE

Di notte, l’estate, in silenzio
una fronda stormisce, quando l’orecchio si rilassa
e mille altre rispondono accarezzandosi tra loro;
il vento le accompagna fischiando, ed insieme
i grilli friniscono, con le cicale in coro
e quando è innamorato anche qualche cane
ulula di passione alla luna d’argento
qui e là, un grillo ardito
fa virtuosismi da solista; la mente
sembra comprendere la strana armonia, e i pensieri
oscillano al respiro della natura.

Domenica 3/07/2005

PIOGGIA

È una calda giornata d’estate
di quando il caldo invade la pelle e le ossa
e l’odore dell’afa ovatta le narici
il volto verso il sole, bevo la quieta luce pomeridiana
e una piccola goccia cade sul naso, rinfresca
la mia sete di vita, e subito dopo
un’altra sugli occhiali, altre sulle guance ardenti
una sulla lingua, che assaporo piano
e tante tra i capelli,
e resto lì, inebetito, a inzupparmi fradicio
d’acqua, di fresco e di nuovo
è questa la vita che cercavo.

Venerdì 29/07/05

Grillo Sognatore

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