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lunedì 30 gennaio 2012

Repost: Referto / 29-04-2010

Torno alla poesia, in una sera in cui mi sento politicamente incazzatissimo, per proporvi una delle tre o quattro poesie che ho scartato dalla raccolta, abbastanza estranea a tutto il resto perchè appunto è l'unica che parla di politica: non che non mi fosse riuscita bene, ma non c'azzeccava proprio niente e quindi non l'ho messa. le altre le posterò, ma con calma: perchè parlano d'amore, e sono ancora più tristi di quelle "scapoliane" o morali (dato che almeno quelle avevano un referente, pur idealizzato e gereralizzato, mentre queste si rivolgono al nulla); voglio trovarmi in una situazione un po' migliore, prima di renderle pubbliche.

Tornando a questa, è stata scritta in un momento grigio e di nessuna importanza (una delle tante crisi del "governo" Prodi), e proprio per questo ha una carica per così dire rivoluzionaria, ma estremamente pessimista e nichilista. Perchè? Mi sono chiesto più volte perchè ultimamente (ed è stato un processo, come per la quesione artistica, accelerato e non provocato dalla situazione personale) sono così pessimista. Voglio dire, lo sono sempre stato; ma così, in maniera così accesa, così personale, mai. Ogni attacco alla morale mi offende, anche se sono comportamenti accettati dalla più parte, anche se non provocano danni visibili immediatamente: non ci posso fare niente. La risposta - abbastanza provvisoria - che mi sono dato è stata quella che sono rimasto troppo a lungo inattivo, ed ora mi sento costretto tra scelte che altri stanno facendo per me. Non mi soddisfa completamente, so che una parte della colpa è mia - la mia stessa inattività è stata una scelta colpevole - ma non so che farci. A
parte entrare in politica direttamente, non vedo altri sbocchi. E in politica non ci vorrei entrare, almeno non a breve termine: sono impreparato e se pure riuscissi ad entrarci sarei uno schifo di politico, per cui mi odierei.
Quindi non so che fare: per ora sono tornato ad interessarmi alla cosiddetta "politica", ad ascoltare le notizie (non in televisione, ovviamente: sui giornali, sul web, alla radio), a farmi un'idea, a chiedere ragione dei comportamenti, a domandarmi come sarà il futuro. Mi interessa il progetto delle Liste a 5 stelle, non adoro Grillo ma quello che sta nascendo per suo tramite è una rete di cittadini che poco alla volta diventano più consapevoli dei problemi della loro città: mi chiedo se non sia una possibile buona strada per la formazione di una futura "classe dirigente" (dio quanto odio quest'espressione!) più disinteressata e attenta ai problemi strutturali del vivere cittadino, primo passo per la conoscenza di quelli nazionali... si, questo mi interessa. ma non riesco a vederlo neanche come un punto di partenza: mi sembra una "presupposto" per la partenza. Quello che ci vorrebbe è un Partito Repubblicano, non mi fraintendete: come quello storico di Mazzini, laico, progressista, democratico ed europeo.
Ma sono uscito un po' dal seminato: dovevo solo scrivere due righe per la poesia e invece... beh, comunque eccovela.

Referto

Chiedono giustizia, là fuori. Anime belle
forti di un passato che, dicono, hanno ereditato.
Non dico – sarebbe amaro – di ciò che chiedono.
Più importante è sapere ciò che è successo.
Tutti continuano ad urlare che la sua imene
è stata squarciata, insozzata. Che la sua faccia
pestata a sangue non si riconosce. Io credo
che sia un puro caso di violenza familiare:
figli e nipoti, scontenti, l’hanno aggredita
a colpi di carta e manganello. Il segno inconsueto
di un pallone mostra chiaramente i segni
della violenza. Un televisore acceso nell’angolo
e lo scotch sulle palpebre dimostrano che da tempo
era sottoposta a violenza psicologica. La vittima
è stata spogliata, derubata, legata e frustata
da chi la conosceva. Non si sono nemmeno curati
di cancellare le impronte digitali. Non c’è un luogo
di lei che non sia stato palpato e svuotato; non sappiamo
ancora se sia morta da sola o per i colpi inferti.
La folla continua a chiamare giustizia. Non li sento
ma capisco che chiedono un colpevole. Ho paura
di rivelare la verità. Che questi siano bestie
è poco ma sicuro; ma quello che più stupisce
è di come si siano accaniti su di lei anche dopo morta.

Sabato 17 novembre 2007

Alla prossima
Grillo Sognatore

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