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domenica 15 gennaio 2012

Repost: Pausa, con compensazione / 3-10-2009

Torniamo un po' a parlare dell'aria fritta, va', che è meglio.
A dire la verità, avrei da raccontarvi le cose che ho scoperto su Scapolo, la vera storia della sua travagliata fine, il perchè della sua depressione e di quel suo accanimento contro qualcuno che, ne ero sicuro già da prima, doveva avergli inferto un colpo terribile, una coltellata alla schiena.
Dovrei, ma stasera non ho proprio voglia di farlo, preferisco salutarvi tutti e donarvi un'altra delle mie poesie così, a cavolo, tanto per.

L'aedo

 Dicono da sempre che il Poeta
sia l'aedo della verità, che la sua parola
socchiuda le porte di mondi nascosti,
che sia la chiave per sbrogliare l'infinito;
e che nel Tutto misterioso e inaccessibile
sia la sua dimora, oscura, che egli illumina
con la sacra fiaccola dono delle Muse.
Eppure è nel cielo stellato, nelle ampie
giornate di sole a primavera, tra le acque
di un fresco torrente che egli vive, che suona
la sua cetra discreta e lo zufolo intagliato
che da sempre gli piace intonare, a dispetto
dell'alloro e della tonaca che indossa.
Non è mai così vicino alla verità di quando,
scordatosi dell'Essere e del Nascosto,
si apre alla bellezza d'un fiore, d'un gesto,
d'un fiocco di neve, di se stesso; e scopre
l'infinita vallata del mondo disteso ai suoi occhi.
Allora dimentica d'essere profeta, vate, sibilla,
cantore, e si getta rotolandosi sull'erba, gioca,
ride, si riempie gli occhi di bianco ed azzurro,
e brilla del suo riso la sua penna: allora
egli è Poeta.

Lunedì 10 novembre 2008

Alla prossima
Grillo Sognatore

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