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martedì 17 aprile 2012

Dialogo tra un Biologo e un amico

Dialogo tra un Biologo e un amico

Amico: Ma tutto questo male, tutta quest'insoddisfazione, come te la spieghi? Questo fatto che i nostri desideri non bastano mai, che ce n'è sempre uno spazio da riempire nella tua vita, che niente è mai sufficiente?
Biologo: Ah, quello. Beh, è un errore.
Amico: Come, un errore?
Biologo: Hai presente come funziona l'evoluzione? La natura, ogni tanto, cambia qualcosa in se stessa, per sperimentare. Non riesce a stare ferma. Allora cambia un piccolo dettaglio, conosci l'effetto farfalla? Ogni minuscolo cambiamento è l'inizio di una catena di eventi che poi portano a qualcosa di enorme chissà dove. Lei cambia un dettaglio e le cose cominciano a muoversi. Naturalmente, all'inizio aveva ancora tanto da sperimentare, quindi cambiava a destra e sinistra senza preoccuparsi minimamente delle conseguenze... montava e smontava tutto e ha cominciato a creare gli esseri viventi, ha visto che erano dei giocattoli carini, e ne ha cominciato a creare di sempre più complicati, con tutto un equilibrio interno, così preciso che non serviva più modificarli dall'esterno, ci pensavano direttamente loro a cambiare da soli poco alla volta. Hanno copiato il meccanismo naturale, con le mutazioni, per cui cambiando un pezzettino di cromosoma qui e uno lì, a questo spuntavano le zampe, a quest'altro le branchie, questo faceva la fotosintesi eccetera eccetera...
Amico: Si ma dove vuoi andare a parare? Non capisco.
Biologo: Voglio dire che questo non è affatto un meccanismo perfetto, lo vedi benissimo anche tu. Di errori ne vengono fatti milioni ogni secondo: sono nate delle specie assolutamente inutili, altre incapaci di adattarsi a un cambiamento anche minimo di temperatura, umidità, eccetera... e ne sono nate altre invece resistentissime e anche versatili. E a un certo punto la natura ha fatto l'errore più grosso, ha creato noi. Ha dato alla materia il pensiero, un'aberrazione, che non dovrebbe proprio esistere.
Amico: E perché non dovrebbe esistere?
Biologo: Come, perché? Perché così noi siamo andati in giro alla ricerca del senso, e ci siamo messi in testa di poter spiegare le cose in base a qualcosa di diverso dalle cose stesse... capisci? È stato fatto un errore madornale. Questa mutazione ha prodotto qualcosa che non ragiona in base alla realtà, ma a qualcosa di diverso. È come essere autistici rispetto al mondo, abbiamo le nostre regole che non sono quelle reali e rimaniamo in fondo in fondo impermeabili alla verità. Ma non è colpa nostra o dei filosofi, o delle religioni: siamo proprio così biologicamente, non possiamo fare altrimenti.
Amico: E allora, come fare a vivere?
Biologo: Oh, è molto semplice. Basta far finta di niente.

Alla prossima
Grillo Sognatore


P.S. Spero che vi sia piaciuto. Questo dialogo fa parte di una serie che sto scrivendo da diversi anni e si chiama (titolo provvisorio) "Operette immorali". Ovviamente il riferimento leopardiano è chiaro, non ci sto a insistere più di tanto. Questo è il settimo, ma prima di raccoglierli voglio arrivare almeno a una ventina.