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lunedì 12 dicembre 2011

Repost: L'alba del giorno dopo... (con cazzate varie e eventuali) / 26-06-2006

E così, siamo arrivati anche a questo giorno, il Giorno-Dopo-Gli-Esami anzi, per la precisione, il Giorno-Dopo-Le-Prove-Scritte, il che è comunque una grande liberazione per me.
Ahhhh...... a dire la verità, non ho fatto delle grandi prove (a parte la prima, quella credo di averla fatta bene), ma sono comunque sollevato.
La terza prova, ad essere sinceri, è stata poco meglio che uno schifo: delle cinque materie (matematica, filosofia, informatica, biologia e inglese) sono riuscito ad affrontare solo due veramente bene, biologia e matematica, mentre ho tentennato un po' in informatica, sono riuscito a fare bene solo una delle due domande di filosofia e la stessa situazione si è ripetuta con inglese. Ahiahiahiii!!!
Però sono contento, mi sono levato questo grosso peso e adesso riesco almeno a respirare; prima asfissiavo in mezzo alle materie ancora da studiare, ai programmi da rivedere, alle fotocopie che non trovavo... almeno adesso mi trovo comunque con il grosso dei programmi rivisti, mi basterà un comodo e lento ripasso, dato che sono uno degli ultimi a fare l'orale... è stata estratta la Z e io sono il terzo della P!!!
Mi sono dato due giorni di riposo, che sono diventati due giorni e mezzo dato che stamattina non ho fatto niente... ma adesso mi rimetto a studiare, con calma dicevo, con tranquillità e sapendo che niente è perduto. Ho perso il 100, ma chi se ne frega? Quello era il mio obiettivo massimo, ma non mi posso mica rovinare la vita per un numero! un onestissimo 90 andrà più che bene, e ci festeggerò anche sopra!!!
Dopotutto, se so qualcosa, questo non è certamente quello che ho dimostrato agli esami, perchè agli esami estraggono, a casaccio, qualche nozione tra il cumulo di quelle che "dovresti sapere" e che non necessariamente sono utili nella tua vita; si tratta di un trabocchetto, per superare il quale devi fare ricorso a tutta la tua astuzia e, naturalmente, alla tua fortuna, oltre che alle tue conoscenze.
Una volta superato l'esame, cosa resta?
Resti tu da solo, o meglio senza quelle ingombranti strutture che ti hanno permesso di farti una cultura. In un certo senso, è un po' come quando ti tolgono un'ingessatura; certo, era comoda perchè sosteneva il tuo braccio ferito, ma era anche limitante!
Una volta finita la scuola, ci siamo noi che costruiamo la nostra vita, chi all'università (che non è una "scuola" nel senso in cui noi siamo abituati a pensarla), chi nel lavoro, e quello che riusciamo a costruire lo dobbiamo alla nostra inventiva e non a un numerino scritto su un pezzo di carta.
Bah, questo è almeno quello che io spero; comunque, so per certo che nella maggior parte dei casi è così, anche se purtroppo oggi, nella nuova società burocratizzata, contano sempre di più i numeracci e titolacci infilati nei curriculum.
Come rispondere a questo futuro sempre più ansioso, competitivo, asfissiante, maniacale?
Sentitem' ammè, rispondiamo a questa manic' e strunz' che ci vogliono sempre più
cattivi con una bella risata in faccia, una risata grassa, piena, ampia, carica di gioia, di umorismo e di allegria, e nun ce penzamm' cchiù.
Io, speriamo che me la cavo, e speriamo di non finire a pregare ogni sera San Precario, con il suo santino attorniato da una fila ordinata di candele, con il rosario e tutto il resto.
Ah però: non ci avevo pensato, ma in effetti un lavoro sicuro c'è, ed è anche parecchio sicuro: il prete.
Ma ci pensiamo? Dopotutto, basta mandare giù a memoria un messale (ma è un piccolissimo prezzo da pagare, per avere l'indipendenza economica per tutta la vita), vestirsi in modo buffo la domenica e fare distrattamente un po' di croci in aria alla festa patronale, buttare un po' di incenso ogni tanto e un po' di acqua benedetta ogni domenica delle palme, ricordarsi di andare a visitare i bambini che fanno il catechismo un paio di volte alla settimana e sorbirsi le vecchiette che ti confessano che l'altro giorno hanno mandato a quel paese la loro petulante vicina di casa; ripetere ogni domenica per tremila miliardi di volte sempre la stessa frasetta (il Corpo di Cristo,il Corpo di Cristo,il Corpo di Cristo...), celebrare battesimi su battesimi, comunioni su comunioni, matrimoni su matrimoni... e non poter trombare neanche un po'!!! Ogni volta che si vede una giovane coppietta che va all'altare, dire: "Siate felici per tutta la vita" e pensare: "Ma annatevene ammorì ammazzati! Puh! In faccia, vi sputerei!!!", e ogni volta che si fa un battesimo, sollevare il bambino e pensare: "ma guarda quant'è carino! potrebbe essere figlio mio!!! ma guarda un po', come lo vorrei coccolare tra le braccia!"; pregare, solo soletto, ogni mattina, mezzogiorno e sera tutto il rosario, non poter dire qualcosa che dispiaccia alle "alte gerarchie", come "avanti popolo, bandiera rossa la trionferà" o "abbasso Berlusconi", o magari "però, quel Dan Brown non scrive mica male...".
E tutto questo per un misero "stipendietto" di mille e poco più Euro!!!

Ripensandoci, è meglio che vada subito a costruire una cappella privata a S. Precario, così, per ogni evenienza.

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