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domenica 15 gennaio 2012

Repost: ... [senza idee] ... / 30-01-2008

... la mia vena poetica, appena ritrovata, è già svanita.
ho il cervello vuoto e nessuna idea più per la testa. e men che meno voglia di studiare. e ancora meno di leggere. e ancora meno di cucinare. insomma, sto proprio giù. Mi ha tirato su una bella e-mail che mi ha mandato Vale, quella sugli aneddoti degli universitari (tra l'altro
l'avevo già letta, ma è troppo forte), ma per il resto niente di che. mah.
ho provato a buttare giù qualcosa, ma l'unica cosa che mi è uscita sono stati tre versi, così, pensati mentre entravo in casa e chiudevo la porta. ma non mi convincono assai. ho provato ad espanderli e ne è uscito un quarto, ancora peggiore. ho desistito e ci ho messo, alla fine, tre bei puntini di sospensione, come a dire: lo continuasse qualcun altro.
a parte questo, sto lavorando a un poemetto in versi liberi, di argomento nullafacente, che parla di birichinate. un po' autobiografico, un po' raccolta di sketch visti su film, trasmissioni televisive etc etc. una cosa giusto per farmi due risate.
tutto il resto (Sybilla e la Chiave del Tempo, Il Melograno delle Ere, Il Primo Re, un romanzo senza ancora titolo e Le fiabe di papà Tonino) giace incompleto e penzolante.
mah. vi sottopongo il Prologo di questo poemetto.


Inizia dunque la pregiatissima opera denominata
Il Cazzeggiatore
di Messer lo Cosimo de' Plasmatiis
Gran cav. avv. Pres. prof. pizz. frull. trex. frack. patatrac bum bum,
Esimio Esponente della Regale Società degli Spacciatori di Risate Gratuite.
a.U.c. XXXporndivxdvdsexxxgirlsasian. Pax vobiscum et homini bone voluntatis. et cetera nugae.

Prologo

Me ne andavo, un dì, passeggiando per la piazza,
quando un giovin curioso e strano mi s'avvicinò.
era giocondo, allegro e giocoso (l'ho detto, era strano),
e in due parole il suo piano mi esplicò.
"Si tratterebbe" disse, "d'un viaggetto molto lontano,
oltre i confini delle terre conosciute, e fors'anche oltre.
ci sarà da spassarsi, ma m'abbisogna un'autovettura.
or vuoi tu farmi da compare? io duca, io guida,
io signore, e senza fiatar tu mi segui all'avventura".
tal l'idea m'allettava (era il tempo che scioperavan
gl'automezzi, e d'andar a scuola non se ne parlava),
che, chiavi in mano, appicciai il mio rombante ronzino
e senz'indugio partii per chissà qual grand'imprese
de' quali nè io, nè 'l duca mio null'ancor sapevamo.

Il I canto nel prossimo post.

Grillo Sognatore

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