Meno male che questo conclave è durato poco, ci siamo tolti dalle balle l'agonia di vedere Vespa che parla di fumate, quorum e cardinali della papuasia per chissà quanto tempo.
Francesco I avrà tante e tali responsabilità che manco mi metto a parlarne, non ci voglio passare la giornata (e nessuno leggerebbe un post così lungo).
Quello che mi interessa di più è la responsabilità che abbiamo noi Italiani nei confronti di questo ingombrante cugino che ci teniamo sul groppone. Parlo ovviamente del Vaticano e dell'istituzione-Chiesa.
Abbiamo visto sfilare davanti a Benedetto XVI tanti di quei Presidenti del Consiglio, Ministri, Presidenti di Camera, Senato, Onorevoli, e via dicendo fino agli assessori di quartiere, che non se ne può più. Perfino Monti ha provato a giocarsi la carta della genuflessioncella per guadagnare qualche voterello.
Casualmente mi metto a leggere qualche notizia e scopro che Alemanno era lì a gongolarsi. E mobbastaveramente però. Dai. Siamo arrivati al 2013. Abbiamo fatto la breccia di Porta Pia da quanto, cento-centovent'anni? Non sto neanche a fare il conto: è da un bel pezzo. Vogliamo metterci una pietra sopra? Vogliamo per piacere essere un po', appena un po', laici?
Laico. Oddio. Solo a dirlo, la gente comincia a schifarsi. Come se avessero toccato non esattamente una cosa sgradevole, ma comunque qualcosa della quale vorrebbero cancellare il contatto. Qualcosa come un pezzo di sushi: buono, ma quando l'hai toccato con le dita, poi vuoi subito lavartele.
Ci piace tanto andare in un ristorantino chic ogni tanto, dove te ne servono tre-quattro pezzi su un rustico piatto di bambù, lo intingiamo nella salsa di soia e ce ne beiamo per un paio d'ore: ne parliamo agli amici, lo twittiamo (Fantastico #sushi al #Sakurakurosaki con @amichettadelcuore e @amoremio), su facebook ci mettiamo le foto (quella in cui siamo faticosamente riusciti a tenerlo in equilibrio sulle bacchette, quella imbocchiamo il fidanzatino, eccetera), ma poi quando si tratta di farlo in casa propria, di mangiarne un pezzettino ogni giorno, pur sapendo che è cibo sano e ci fa bene, non ce la sentiamo proprio. Torniamo ai nostri fritti e unti paninozzi.
E torniamo a fare appelli ai credenti, interviste ai vescovi, inchini e baciamani ai pontefici. Ma chi volete prendere per fesso.
Alla prossima
Grillo Sognatore
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giovedì 14 marzo 2013
mercoledì 6 marzo 2013
Esperimento sociologico spicciolo.
Voglio fare questa prova: a partire da domani, una volta al giorno, farò copia e incolla su Facebook di una dichiarazione politica di un qualunque partito, ma senza specificare se c'è del sarcasmo o meno, nè citare la fonte, e nemmeno commentare a mia volta, insomma facendo finta che siano parole mie.
Pensavo di intitolarlo "Progetto Circus 2.0" e di postare mano a mano gli screenshot di quello che ne esce fuori.
Sono troppo curioso di vedere che succede!
Alla prossima
Grillo Sognatore
Pensavo di intitolarlo "Progetto Circus 2.0" e di postare mano a mano gli screenshot di quello che ne esce fuori.
Sono troppo curioso di vedere che succede!
Alla prossima
Grillo Sognatore
venerdì 1 marzo 2013
L'ultima spiaggia, come si suol dire (considerazioni post-elettorali sul concetto di "fiducia")
Dunque dunque dunque.
Passati un po' di giorni, sento il dovere di dire anch'io la mia sulle elezioni e il loro risultato.
Chissenestrafotte, mi risponde in coro il web. E vabbuò, non vi costringo mica a leggere: tornate su feisbuc a commentare l'arguta osservazione del vostro amico appena tornato da Amsterdam, l'ultima foto di gattini glitterati della vostra amica/ragazza, l'ultimo fotomontaggio nerd del vostro vicino di casa o il meme che avete postato voi stessi 5 minuti fa. Tanto è quello che faccio anch'io (gattini glitterati a parte), quando non scrivo qui.
Comunque: nel coro delle voci castrate degli Italiani Medi, ci sono anch'io e voglio cantare. Poi, non ho mai avuto una voce squillante, quindi non si sentirà ma vabbè.
Subito il coming out: ho votato M5S. Preciso: non Grillo. A me Grillo sta simpatico fino a un certo punto, ne apprezzo lo spirito caustico e l'impegno; ma potrebbe urlare un po' di meno e soprattutto lasciare che ci sia un po' più di democrazia interna, e anche mettere un po' di coerenza tra gli obiettivi. Io, per esempio, l'Euro e l'Europa non la metto in discussione, e se un eventuale governo a maggioranza M5S dovesse metterla in discussione, sono pronto a scendere in piazza per difenderla e sono pronto a votare contro qualsiasi referendum, con o senza quorum, per tornare alla Lira.
Ma, a parte questo e altre spigolature, sono abbastanza d'accordo con il programma, e mi riconosco più nell'essere amorfo del "movimento" che nella struttura granitica e un tantinello più antidemocratica di Grillo (sebbene rappresentativa, ma le due cose non sono sinonimi) dei principali altri partiti.
Ho uno spirito anarcoide. Mi piace il caos, perchè credo che solo da quello possano nascere energie creative. Di solito ho sempre cercato di applicare quest'assunto alla mia vita evitando di coinvolgere gli altri: il mio voto è sempre stato "responsabile", alle politiche come alle comunali/regionali, referendum, etc etc. L'ingovernabilità appariva anche a me come la prospettiva peggiore, il mostro da evitare: voglio dire, uno può vivere nel casino quanto vuole, ma non si può prescindere dalle leggi, dal governo, etc, no?
Ebbene, negli ultimi due anni ho pensato molto, ho osservato e riflettuto su come ci stavamo lasciando scivolare nella crisi senza fare niente, e ho capito una cosa: noi Italiani siamo troppo abituati a passare da uno status quo all'altro, che sia di destra o sinistra non importa, purchè sia un equilibrio. E proprio questa tendenza ci ha fatto puntare i piedi davanti al baratro, per rallentare la caduta, anzichè farci voltare e risalirlo. Fare questro avrebbe richiesto un cambio di mentalità troppo radicale, rapido, per una società irrigidita come la nostra. Ci teniamo insieme a forza di tradizioni, noi. Non va bene. Allora ho fatto due conti in tasca e votato ciò che più di altro avrebbe scombinato le carte in tavola: sinceramene non mi aspettavo neanche un successo così travolgente, pensavo più che altro a una manciata di deputati che sarebbero stati la spina nel fianco del futuro governo. Per questo la divisione del Senato (che poi è anche della Camera, salvo il premio di maggioranza che falsa il risultato) in tre parti praticamente uguali è stato uno choc anche per me. Mi sono ricreduto sulla scelta, e mi è caduto l'occhio su quella famosa petizione "Grillo dammi fiducia". L'ho compilata e ho cliccato "invio", ma fortunatamente avevo dimenticato di inserire il mio indirizzo mail: il sistema non ha inviato la domanda ed io, smaltita l'adrenalina del momento, mi sono fermato a chiedermi: "ma ne vale la pena?"
Mi spiego: abbiamo la possibilità di vedere all'opera, come legislatori e controllori del Governo, un mucchio di cittadini comuni, semplici, dalle provenienze più disparate, disoccupati e studenti, che hanno raccolto negli ultimi tre anni proposte e richieste raccolte direttamente dalla gente. Una situazione che assomiglia molto a quella della Costituente. Non voglio dire che sia di per sè un bene, ma che è un'interessante opportunità, che di sicuro una maggioranza "semplice" di destra o sinistra non ci avrebbe permesso di sfruttare. I parlamentari del M5S sono in larga parte più giovani dei loro colleghi dei vari partiti: perchè non dovremmo approfittare di questa situazione per, ad esempio, fare una riforma della scuola e dell'università più vicina ai bisogni degli studenti e delle famiglie, e non solo misurata con la sacchetta del bilancio dello stato e ad uso delle aziende?
L'assioma secondo cui i corsi di laurea/master/etc devono essere orientati a quello che le aziende vogliono è sbagliato: non solo è riduttivo, ma non ci aiuta ad uscire dalla crisi. Finchè daremo alle aziende solo quello che chiedono, non ci sarà mai innovazione, genialità, ma solo incanalamento in settori già esistenti. L'Università, al contrario, deve fornire ai giovani idee che permettano loro di creare le aziende del domani: solo così si può trovare un modo per tornare a crescere. Ma questo è un argomento un po' lungo da affrontare e mi porta fuori strada. Era solo un esempio.
Volevo dire che in Parlamento, ora, sono rappresentate parti della popolazione escluse finora (gli studenti p.es.), che hanno la possibilità di intervenire legiferando e, si spera, non avendo alle spalle un grande apparato di partito, non essendo stati condizionati prima d'ora, non lo siano adesso, siano meno corruttibili, insomma più "onesti" e "umili" (quanto mi fanno ridere queste due parole in politica).
Un'opportunità troppo grande per essere sprecata concedendo la fiducia a un governo che si sa già avere vita breve. Organizzare nuove elezioni non è solo costoso e potenzialmente molto inutile (non credo che i risultati saranno molto diversi fra qualche mese, forse una maggiore affluenza potrà spostare un 2-3% da una parte o l'altra, ma al di là del numero di seggi ottenuti da questo o da quello la sostanza del voto non cambierà), ma anche molto stupido: gli Italiani non hanno votato per vedersi detto "ritenta, sarai più fortunato" o "hai votato proprio in maniera stupida: tieni di nuovo la scheda elettorale, ecco, guarda, si fa così, non come hai fatto l'altra volta".
Non funziona così in democrazia! Non è semplicemente giusto, da parte di un partito che si fa chiamare Democratico (con la maiuscola!), proporci di mettere una pezza e riprovarci. Cos'è, una roulette russa, spariamo finchè non becchiamo la pallottola? Mi sento preso in giro da Bersani, lo dico chiaro e tondo, e anche da quelli che in diretta TV hanno detto "si rivota" già durante lo spoglio. Con mio sommo orrore mi sono ritrovato a dare ragione a Cicchitto (dio mi fulmini): sono irresponsabili, in tutti i sensi.
Ora Bersani spaccia per "responsabilità" l'offrirci (agli italiani, dico, non al M5S) un governo con le mani legate, che fa tre-quattro cose e poi si dimette per fare un altro paio di mesi di campagna martellante al suon di "fateci governare per davvero, questa era solo una finta". Sconcertante e disarmante. Esattamente il contrario di quello che mi aspettavo da un partito di "sinistra" (che dovrebbe lottare per cambiare! Che dovrebbe abbracciare il cambiamento, cercarlo lui per primo, inebriarsi di novità!). Un conservatorismo che fa cadere le braccia.
Allora, forse, mi sono chiesto se davvero Grillo non avesse fatto, al netto delle parolacce, un'analisi giusta. Se non si trattasse in realtà di un "governissimo" inciucione. Ed effettivamente gli indizi portano a questo: Bersani si fa votare la fiducia dal M5S (che da B. non può, ovviamente, a meno di non perdere quello che gli resta della faccia), poi ottenuto il governo si mette a fare quello che abbiamo visto durante Monti: vota le leggi d'accordo con il PDL. Leggi minime, giusto per non far implodere il Paese, ma neanche per salvarlo, e soprattutto silenzio tombale su conflitto d'interessi, riforma del sistema radiotelevisivo, anzi, cogliendo l'occasione per fare già campagna elettorale: "eh si, noi avremmo tanto voluto fare la legge su questo e su quello, ma vedete voi a cosa ci avete costretti, non ci avete dato la maggioranza, ora che possiamo fare? Siamo costretti ad andare a braccetto con B.".
Votare la fiducia non è solo "far esistere" un governo, ma una pesante responsabilità su tutte le sue azioni, perchè tra le altre cose gli dà modo di agire, con decreti-legge e decreti legislativi (e se n'è abusato fin troppo!) e in più ci rappresenta all'estero, con chissà quali ministri (Prodi? D'Alema? Amato? Bindi? Renzi?) e impresentabili/leccaculi piazzati in posti defilati (sottosegretari e viceministri) per soddisfare le varie correnti di partito. Io, a questo, non ci tengo: e soprattutto non ci tengo che Bersani faccia il Premier, perchè lui non ha vinto. Non intendo il partito: intendo proprio lui. Se la gente l'avesse voluto al governo, l'avrebbe votato. Ora non vedo perchè, pur avendo portato il partito alla sconfitta, vuole fare il Presidente. Non è semplicemente giusto nè democratico. Una persona davvero "responsabile" dovrebbe dire: "ok, ho scazzato alla grande. Non mi merito questo posto. Deve farlo uno più capace di me" (oddio, spero non Renzi, il Berluschino chic). Il suo partito non è il primo, e non spetta a lui comandare. Una legge elettorale chiaramente antidemocratica gli ha garantito delle poltrone, ma non gli dà il diritto morale di proporsi alla guida di un governo. Questo lo riconoscerebbe chiunque dotato di un minimo di onestà e coerenza intellettuale: non puoi criticare fino allo sfinimento il Porcellum e poi metterti in tasca i privilegi che ti dà. Sarò felice se il M5S non voterà la fiducia a un governo Bersani con i ministri riciclati dai vertici PD.
Ma allora? Cosa fare?
Io credo che Bersani dovrebbe riconoscere di non essere la persona che gli Italiani vogliono a capo di un governo e non proporsi come tale durante le consultazioni; Napolitano dovrebbe, in semplicità, dare la Presidenza del Consiglio al M5S (primo partito nonostante il premio di maggioranza), che poi costituirà un governo in cui alcuni ministeri "politici" (Interni, Esteri, Politiche comunitarie, Pubblica amministrazione, Rapporti con il parlamento e simili) sono assegnati ad esponenti PD davvero capaci e meritevoli (magari usando le regole del Movimento: non più di due mandati, incensurati, etc), mentre quelli "tecnici" a persone scelte con il metodo che il M5S riterrà opportuno (una consultazione popolare su una rosa di nomi davvero eccellenti è il mio augurio).
Oppure, in alternativa, la "soluzione Belgio": l'Italia, dopotutto, non ha strettamente bisogno che venga nominato un nuovo governo, se non si trova un accordo. Monti resta in carica per il disbrigo degli "affari correnti" finchè il nuovo non viene nominato, e nel frattempo esegue gli ordini della maggioranza parlamentare (lo fece già Prodi nel 2008).
In Belgio hanno fatto così per due anni, in piena crisi, non sono crollati. Con calma si è trovato un accordo di governo. Quindi il PD potrebbe dimostrare prima, con i fatti, di essere "degno di fiducia" approvando le leggi necessarie al Paese; allora potrà anche far parte di un esecutivo. Abbiamo dato deleghe in bianco per 70 anni, ci siamo fatti pigliare per fessi abbondantemente, ora potremmo cominciare a incassare prima di erogare.
Certo, è un'opzione un po' grigia come il suo Presidente del Consiglio, che potrebbe evolversi anche malissimo (potrebbe sancire "l'inciucio perfetto" benedetto dal cielo e rifare la vecchia DC a suon di "ma quanto ci vogliamo male, eppure stiamo insieme"), ma è comunque possibile. Spero magari che non ci si arrivi.
Mi chiedo quanti avranno letto il post per intero e quanti invece, dopo la decima riga, saranno saltati a commentare. Peccato che non ci sia una statistica del blog per questo, sarebbe interessante pubblicarne i risultati...
Ad ogni modo, a prescindere da tutto, auguro a tutti una serena vita nei prossimi mesi (e anni?), sperando che l'Italia non diventi definitivamente il Paese da cui tutti vogliono scappare.
Alla prossima
Grillo Sognatore
Passati un po' di giorni, sento il dovere di dire anch'io la mia sulle elezioni e il loro risultato.
Chissenestrafotte, mi risponde in coro il web. E vabbuò, non vi costringo mica a leggere: tornate su feisbuc a commentare l'arguta osservazione del vostro amico appena tornato da Amsterdam, l'ultima foto di gattini glitterati della vostra amica/ragazza, l'ultimo fotomontaggio nerd del vostro vicino di casa o il meme che avete postato voi stessi 5 minuti fa. Tanto è quello che faccio anch'io (gattini glitterati a parte), quando non scrivo qui.
Comunque: nel coro delle voci castrate degli Italiani Medi, ci sono anch'io e voglio cantare. Poi, non ho mai avuto una voce squillante, quindi non si sentirà ma vabbè.
Subito il coming out: ho votato M5S. Preciso: non Grillo. A me Grillo sta simpatico fino a un certo punto, ne apprezzo lo spirito caustico e l'impegno; ma potrebbe urlare un po' di meno e soprattutto lasciare che ci sia un po' più di democrazia interna, e anche mettere un po' di coerenza tra gli obiettivi. Io, per esempio, l'Euro e l'Europa non la metto in discussione, e se un eventuale governo a maggioranza M5S dovesse metterla in discussione, sono pronto a scendere in piazza per difenderla e sono pronto a votare contro qualsiasi referendum, con o senza quorum, per tornare alla Lira.
Ma, a parte questo e altre spigolature, sono abbastanza d'accordo con il programma, e mi riconosco più nell'essere amorfo del "movimento" che nella struttura granitica e un tantinello più antidemocratica di Grillo (sebbene rappresentativa, ma le due cose non sono sinonimi) dei principali altri partiti.
Ho uno spirito anarcoide. Mi piace il caos, perchè credo che solo da quello possano nascere energie creative. Di solito ho sempre cercato di applicare quest'assunto alla mia vita evitando di coinvolgere gli altri: il mio voto è sempre stato "responsabile", alle politiche come alle comunali/regionali, referendum, etc etc. L'ingovernabilità appariva anche a me come la prospettiva peggiore, il mostro da evitare: voglio dire, uno può vivere nel casino quanto vuole, ma non si può prescindere dalle leggi, dal governo, etc, no?
Ebbene, negli ultimi due anni ho pensato molto, ho osservato e riflettuto su come ci stavamo lasciando scivolare nella crisi senza fare niente, e ho capito una cosa: noi Italiani siamo troppo abituati a passare da uno status quo all'altro, che sia di destra o sinistra non importa, purchè sia un equilibrio. E proprio questa tendenza ci ha fatto puntare i piedi davanti al baratro, per rallentare la caduta, anzichè farci voltare e risalirlo. Fare questro avrebbe richiesto un cambio di mentalità troppo radicale, rapido, per una società irrigidita come la nostra. Ci teniamo insieme a forza di tradizioni, noi. Non va bene. Allora ho fatto due conti in tasca e votato ciò che più di altro avrebbe scombinato le carte in tavola: sinceramene non mi aspettavo neanche un successo così travolgente, pensavo più che altro a una manciata di deputati che sarebbero stati la spina nel fianco del futuro governo. Per questo la divisione del Senato (che poi è anche della Camera, salvo il premio di maggioranza che falsa il risultato) in tre parti praticamente uguali è stato uno choc anche per me. Mi sono ricreduto sulla scelta, e mi è caduto l'occhio su quella famosa petizione "Grillo dammi fiducia". L'ho compilata e ho cliccato "invio", ma fortunatamente avevo dimenticato di inserire il mio indirizzo mail: il sistema non ha inviato la domanda ed io, smaltita l'adrenalina del momento, mi sono fermato a chiedermi: "ma ne vale la pena?"
Mi spiego: abbiamo la possibilità di vedere all'opera, come legislatori e controllori del Governo, un mucchio di cittadini comuni, semplici, dalle provenienze più disparate, disoccupati e studenti, che hanno raccolto negli ultimi tre anni proposte e richieste raccolte direttamente dalla gente. Una situazione che assomiglia molto a quella della Costituente. Non voglio dire che sia di per sè un bene, ma che è un'interessante opportunità, che di sicuro una maggioranza "semplice" di destra o sinistra non ci avrebbe permesso di sfruttare. I parlamentari del M5S sono in larga parte più giovani dei loro colleghi dei vari partiti: perchè non dovremmo approfittare di questa situazione per, ad esempio, fare una riforma della scuola e dell'università più vicina ai bisogni degli studenti e delle famiglie, e non solo misurata con la sacchetta del bilancio dello stato e ad uso delle aziende?
L'assioma secondo cui i corsi di laurea/master/etc devono essere orientati a quello che le aziende vogliono è sbagliato: non solo è riduttivo, ma non ci aiuta ad uscire dalla crisi. Finchè daremo alle aziende solo quello che chiedono, non ci sarà mai innovazione, genialità, ma solo incanalamento in settori già esistenti. L'Università, al contrario, deve fornire ai giovani idee che permettano loro di creare le aziende del domani: solo così si può trovare un modo per tornare a crescere. Ma questo è un argomento un po' lungo da affrontare e mi porta fuori strada. Era solo un esempio.
Volevo dire che in Parlamento, ora, sono rappresentate parti della popolazione escluse finora (gli studenti p.es.), che hanno la possibilità di intervenire legiferando e, si spera, non avendo alle spalle un grande apparato di partito, non essendo stati condizionati prima d'ora, non lo siano adesso, siano meno corruttibili, insomma più "onesti" e "umili" (quanto mi fanno ridere queste due parole in politica).
Un'opportunità troppo grande per essere sprecata concedendo la fiducia a un governo che si sa già avere vita breve. Organizzare nuove elezioni non è solo costoso e potenzialmente molto inutile (non credo che i risultati saranno molto diversi fra qualche mese, forse una maggiore affluenza potrà spostare un 2-3% da una parte o l'altra, ma al di là del numero di seggi ottenuti da questo o da quello la sostanza del voto non cambierà), ma anche molto stupido: gli Italiani non hanno votato per vedersi detto "ritenta, sarai più fortunato" o "hai votato proprio in maniera stupida: tieni di nuovo la scheda elettorale, ecco, guarda, si fa così, non come hai fatto l'altra volta".
Non funziona così in democrazia! Non è semplicemente giusto, da parte di un partito che si fa chiamare Democratico (con la maiuscola!), proporci di mettere una pezza e riprovarci. Cos'è, una roulette russa, spariamo finchè non becchiamo la pallottola? Mi sento preso in giro da Bersani, lo dico chiaro e tondo, e anche da quelli che in diretta TV hanno detto "si rivota" già durante lo spoglio. Con mio sommo orrore mi sono ritrovato a dare ragione a Cicchitto (dio mi fulmini): sono irresponsabili, in tutti i sensi.
Ora Bersani spaccia per "responsabilità" l'offrirci (agli italiani, dico, non al M5S) un governo con le mani legate, che fa tre-quattro cose e poi si dimette per fare un altro paio di mesi di campagna martellante al suon di "fateci governare per davvero, questa era solo una finta". Sconcertante e disarmante. Esattamente il contrario di quello che mi aspettavo da un partito di "sinistra" (che dovrebbe lottare per cambiare! Che dovrebbe abbracciare il cambiamento, cercarlo lui per primo, inebriarsi di novità!). Un conservatorismo che fa cadere le braccia.
Allora, forse, mi sono chiesto se davvero Grillo non avesse fatto, al netto delle parolacce, un'analisi giusta. Se non si trattasse in realtà di un "governissimo" inciucione. Ed effettivamente gli indizi portano a questo: Bersani si fa votare la fiducia dal M5S (che da B. non può, ovviamente, a meno di non perdere quello che gli resta della faccia), poi ottenuto il governo si mette a fare quello che abbiamo visto durante Monti: vota le leggi d'accordo con il PDL. Leggi minime, giusto per non far implodere il Paese, ma neanche per salvarlo, e soprattutto silenzio tombale su conflitto d'interessi, riforma del sistema radiotelevisivo, anzi, cogliendo l'occasione per fare già campagna elettorale: "eh si, noi avremmo tanto voluto fare la legge su questo e su quello, ma vedete voi a cosa ci avete costretti, non ci avete dato la maggioranza, ora che possiamo fare? Siamo costretti ad andare a braccetto con B.".
Votare la fiducia non è solo "far esistere" un governo, ma una pesante responsabilità su tutte le sue azioni, perchè tra le altre cose gli dà modo di agire, con decreti-legge e decreti legislativi (e se n'è abusato fin troppo!) e in più ci rappresenta all'estero, con chissà quali ministri (Prodi? D'Alema? Amato? Bindi? Renzi?) e impresentabili/leccaculi piazzati in posti defilati (sottosegretari e viceministri) per soddisfare le varie correnti di partito. Io, a questo, non ci tengo: e soprattutto non ci tengo che Bersani faccia il Premier, perchè lui non ha vinto. Non intendo il partito: intendo proprio lui. Se la gente l'avesse voluto al governo, l'avrebbe votato. Ora non vedo perchè, pur avendo portato il partito alla sconfitta, vuole fare il Presidente. Non è semplicemente giusto nè democratico. Una persona davvero "responsabile" dovrebbe dire: "ok, ho scazzato alla grande. Non mi merito questo posto. Deve farlo uno più capace di me" (oddio, spero non Renzi, il Berluschino chic). Il suo partito non è il primo, e non spetta a lui comandare. Una legge elettorale chiaramente antidemocratica gli ha garantito delle poltrone, ma non gli dà il diritto morale di proporsi alla guida di un governo. Questo lo riconoscerebbe chiunque dotato di un minimo di onestà e coerenza intellettuale: non puoi criticare fino allo sfinimento il Porcellum e poi metterti in tasca i privilegi che ti dà. Sarò felice se il M5S non voterà la fiducia a un governo Bersani con i ministri riciclati dai vertici PD.
Ma allora? Cosa fare?
Io credo che Bersani dovrebbe riconoscere di non essere la persona che gli Italiani vogliono a capo di un governo e non proporsi come tale durante le consultazioni; Napolitano dovrebbe, in semplicità, dare la Presidenza del Consiglio al M5S (primo partito nonostante il premio di maggioranza), che poi costituirà un governo in cui alcuni ministeri "politici" (Interni, Esteri, Politiche comunitarie, Pubblica amministrazione, Rapporti con il parlamento e simili) sono assegnati ad esponenti PD davvero capaci e meritevoli (magari usando le regole del Movimento: non più di due mandati, incensurati, etc), mentre quelli "tecnici" a persone scelte con il metodo che il M5S riterrà opportuno (una consultazione popolare su una rosa di nomi davvero eccellenti è il mio augurio).
Oppure, in alternativa, la "soluzione Belgio": l'Italia, dopotutto, non ha strettamente bisogno che venga nominato un nuovo governo, se non si trova un accordo. Monti resta in carica per il disbrigo degli "affari correnti" finchè il nuovo non viene nominato, e nel frattempo esegue gli ordini della maggioranza parlamentare (lo fece già Prodi nel 2008).
In Belgio hanno fatto così per due anni, in piena crisi, non sono crollati. Con calma si è trovato un accordo di governo. Quindi il PD potrebbe dimostrare prima, con i fatti, di essere "degno di fiducia" approvando le leggi necessarie al Paese; allora potrà anche far parte di un esecutivo. Abbiamo dato deleghe in bianco per 70 anni, ci siamo fatti pigliare per fessi abbondantemente, ora potremmo cominciare a incassare prima di erogare.
Certo, è un'opzione un po' grigia come il suo Presidente del Consiglio, che potrebbe evolversi anche malissimo (potrebbe sancire "l'inciucio perfetto" benedetto dal cielo e rifare la vecchia DC a suon di "ma quanto ci vogliamo male, eppure stiamo insieme"), ma è comunque possibile. Spero magari che non ci si arrivi.
Mi chiedo quanti avranno letto il post per intero e quanti invece, dopo la decima riga, saranno saltati a commentare. Peccato che non ci sia una statistica del blog per questo, sarebbe interessante pubblicarne i risultati...
Ad ogni modo, a prescindere da tutto, auguro a tutti una serena vita nei prossimi mesi (e anni?), sperando che l'Italia non diventi definitivamente il Paese da cui tutti vogliono scappare.
Alla prossima
Grillo Sognatore
venerdì 25 gennaio 2013
Parentesi elettorale
Mi chiedo che fine faremo.
Tra una sinistra che offre tante belle parole, una destra che non si preoccupa neanche di quello, e due o tre "scardinatori" del sistema (Monti, Grillo, Ingroia), mi chiedo sinceramente cosa succederà in Parlamento.
Poniamo: noi andiamo a votare. Un tot di gente vota questo, un tot ne vota un altro, e poi premio di maggioranza alla Camera (che almeno lì si sa chi vince, bene o male), e ben ventuno diversi premi di maggioranza al Senato, dove tra i "lumbard" che vogliono governare a casa loro (e noialtri, secondo loro, no? Ci piace farci governare da altri?) e i siciliani che fanno l'allegro mercato dei voti, e lucani obbligati a votare sempre e per sempre le stesse facce come Sisifo che spinge sempre la stessa pietra (mettiamo una croce sulla loro faccia sperando almeno di cacciarli fuori per 5 anni, ma loro poi tornano per elezioni comunali, provinciali, regionali, europee, e chi più ne ha più ne metta), abruzzesi che non sanno a che santo votarsi perchè non hanno più la casa, campani e calabresi che boh, toscani rottamatori, eccetera eccetera, con tutti questi senatori che ballano a destra, sinistra, centro, su giù e in diagonale, alla fine chi ci troveremo al governo?
Io ho una paura tremenda: che al governo ci sarà Nessuno. Voglio dire, proprio un signor Nessuno, un burattino peggiore di Monti (che burattino lo era solo a metà) alla mercé dei peggiori speculatori politicoeconomici, locali, nazionali ed internazionali. Un governo che si fa spingere da ogni corrente di partito, da ogni sobbalzo dello spread, da ogni cenno della NATO, per commettere le peggio schifezze.
Io, vi giuro, vorrei che fossimo "commissariati" dall'UE. Vorrei che fosse nominato un commissario straordinario che venga qui e, senza curarsi minimamente di quello che è stato fatto negli ultimi decenni, si dia da fare per riscrivere la legge elettorale e quelle su economia, scuola e ricerca, giustizia (facendo attenzione a sterminare tutte le mafie), sanità e cultura, semplicemente seguendo tutta l'infinità di trattati internazionali che si siamo dati da fare a sottoscrivere (Carte dei Diritti, Linee-Guida, etc etc), basandosi sulle direttive europee e sulla nostra Costituzione... un commissario che, al posto dei ministri, facesse delle "commissioni consultive" tematiche di esperti e rappresentanti delle migliaia di associazioni che si fanno il mazzo per mantenere questo castello di carte (vuoi un vero ministro per la gioventù? Ascolta la FIS, l'Assoraider, i ragazzi che hanno fatto il servizio civile! Vuoi un ministro per l'agenda digitale? Interpella il W3C! Vuoi un ministro per il turismo, per l'ambiente, per la cultura? Consulta il Touring Club, il CAI, i direttori di teatri/musei/biblioteche, eccetera). E che poi siano queste stesse commissioni a scrivere i disegni di legge, e per ognuna di queste riforme ci fosse un referendum approvativo, punto per punto, e i punti non approvati si riscrivono. Nel giro di due anni (tre al massimo, va'), dopo aver fatto questa lavanda gastrico-politica, potremmo davvero rivotare, ma non più con la corda al collo, e avremmo forse dei partiti appena appena più sensati e non ci farebbe così schifo metterci una croce sopra.
Ma questo resta un sogno. Io non so ancora cosa farò. Credo che per disperazione, come ho fatto per le altre tre elezioni, ci andrò comunque, e sceglierò una qualche lista che mi ispira vagamente fiducia, incrociando le dita che sia l'ultima volta.
Alla prossima
Grillo Sognatore
Tra una sinistra che offre tante belle parole, una destra che non si preoccupa neanche di quello, e due o tre "scardinatori" del sistema (Monti, Grillo, Ingroia), mi chiedo sinceramente cosa succederà in Parlamento.
Poniamo: noi andiamo a votare. Un tot di gente vota questo, un tot ne vota un altro, e poi premio di maggioranza alla Camera (che almeno lì si sa chi vince, bene o male), e ben ventuno diversi premi di maggioranza al Senato, dove tra i "lumbard" che vogliono governare a casa loro (e noialtri, secondo loro, no? Ci piace farci governare da altri?) e i siciliani che fanno l'allegro mercato dei voti, e lucani obbligati a votare sempre e per sempre le stesse facce come Sisifo che spinge sempre la stessa pietra (mettiamo una croce sulla loro faccia sperando almeno di cacciarli fuori per 5 anni, ma loro poi tornano per elezioni comunali, provinciali, regionali, europee, e chi più ne ha più ne metta), abruzzesi che non sanno a che santo votarsi perchè non hanno più la casa, campani e calabresi che boh, toscani rottamatori, eccetera eccetera, con tutti questi senatori che ballano a destra, sinistra, centro, su giù e in diagonale, alla fine chi ci troveremo al governo?
Io ho una paura tremenda: che al governo ci sarà Nessuno. Voglio dire, proprio un signor Nessuno, un burattino peggiore di Monti (che burattino lo era solo a metà) alla mercé dei peggiori speculatori politicoeconomici, locali, nazionali ed internazionali. Un governo che si fa spingere da ogni corrente di partito, da ogni sobbalzo dello spread, da ogni cenno della NATO, per commettere le peggio schifezze.
Io, vi giuro, vorrei che fossimo "commissariati" dall'UE. Vorrei che fosse nominato un commissario straordinario che venga qui e, senza curarsi minimamente di quello che è stato fatto negli ultimi decenni, si dia da fare per riscrivere la legge elettorale e quelle su economia, scuola e ricerca, giustizia (facendo attenzione a sterminare tutte le mafie), sanità e cultura, semplicemente seguendo tutta l'infinità di trattati internazionali che si siamo dati da fare a sottoscrivere (Carte dei Diritti, Linee-Guida, etc etc), basandosi sulle direttive europee e sulla nostra Costituzione... un commissario che, al posto dei ministri, facesse delle "commissioni consultive" tematiche di esperti e rappresentanti delle migliaia di associazioni che si fanno il mazzo per mantenere questo castello di carte (vuoi un vero ministro per la gioventù? Ascolta la FIS, l'Assoraider, i ragazzi che hanno fatto il servizio civile! Vuoi un ministro per l'agenda digitale? Interpella il W3C! Vuoi un ministro per il turismo, per l'ambiente, per la cultura? Consulta il Touring Club, il CAI, i direttori di teatri/musei/biblioteche, eccetera). E che poi siano queste stesse commissioni a scrivere i disegni di legge, e per ognuna di queste riforme ci fosse un referendum approvativo, punto per punto, e i punti non approvati si riscrivono. Nel giro di due anni (tre al massimo, va'), dopo aver fatto questa lavanda gastrico-politica, potremmo davvero rivotare, ma non più con la corda al collo, e avremmo forse dei partiti appena appena più sensati e non ci farebbe così schifo metterci una croce sopra.
Ma questo resta un sogno. Io non so ancora cosa farò. Credo che per disperazione, come ho fatto per le altre tre elezioni, ci andrò comunque, e sceglierò una qualche lista che mi ispira vagamente fiducia, incrociando le dita che sia l'ultima volta.
Alla prossima
Grillo Sognatore
P.S. fra qualche giorno, finalmente, partirò con quella famosa "pazza idea" che ho annunciato più volte. Giurin giurello. È tutto pronto.
giovedì 21 giugno 2012
Post qualunque 3
Credo che tutto sommato io sopravviverò. La tesi in fin dei conti si avvia alla fine, poi ci sono le vacanze (delle luuuunghe vacanze), poi mi rimetterò a scrivere e sono fiducioso sul fatto che concluderò qualcosa entro l'anno.
Quello che mi chiedo è se ce la farà questo Paese, questa generazione trattata in modo infame: nel migliore dei casi siamo bamboccioni che non vogliono essere flessibili (concetto che mi fa davvero ridere perchè sottintende il "piegarsi" e onestamente non riesco a trattenere i doppi sensi), perché flessibile è bello, è più meglio, è più salvaguardioso della Grande Economia Mondialnazionale eccetera; persone che, mannaggiavediunpo', sono così ottuse che vogliono a tutti i costi una pensione prima di essere completamente rovinati dall'artrite e dalla demenza senile (che razza di senso ha una vecchiaia che comincia quando non sei più autosufficiente?) e così stronze - chiamiamo le cose con il loro nome! - che vogliono un lavoro con un minimo di continuità, così da permettere loro di approfondire le tematiche ad esso legate, di farsi una famiglia magari, di sentirsi un po' più sicuri.
Ma al di là della generazione - non venitemi a dire che tanto ogni generazione la pensa così: non è proprio per niente vero. Ci sono state generazioni che sentivano su di sè la fiducia delle passate e delle future, noi ci sentiamo sfiduciati da entrambe, dalle prime perché peseremo su di loro, dalle seconde perché non saremo capaci di mantenerle -, mi chiedo che cazzarola ne sarà dell'Italia.
Se la risposta che avete in mente è "tanto ce la siamo sempre cavati", per favore, non ditela. Si, è vero che ce la caveremo in ogni caso. Non è che ci possiamo sterminare. ci impoveriremo, faremo chissà che, ma in ogni caso - come abbiamo sempre fatto - sopravviveremo. Certo che continueremo ad esistere: ci sarà sempre qualcuno di buona volontà che ci salverà per il rotto della cuffia, che ci darà qualche spicciolo nella ciotola, come stanno facendo per la Grecia. Il FMI, i titoli di Stato, gli eurobond, qualcosa ci salverà sicuramente.
Ma non siamo stanchi di farci soccorrere pietosamente, ogni volta, da sempre, da circa millecinquecento anni? E senza andare troppo in là con le epoche: da sessant'anni? Abbiamo delle responsabilità, come esseri umani. Ci siamo assicurati la sopravvivenza per troppo tempo, rubandola agli altri. Credo che dovremmo cominciare a garantire noi per gli altri, per quelli che abbiamo contribuito a sfruttare o a far sfruttare con il nostro complice silenzio. La dobbiamo smettere di chiedere aiuto: dobbiamo cominciare a darlo.
E per farlo, dobbiamo smetterla di essere un paese dipendente e avere una nostra politica economica, una politica che valorizzi le nostre specificità, che punti sulla cultura e sulla ricerca. Altro che FIAT.
Badate bene, non sono nazionalista o autarchico, me ne strafrego dell'Italia intesa come "confini che di qua sono Italiano e di là non lo sono", e si, l'autarchia è una stronzata immane. Per me l'unico futuro possibile sono gli Stati Uniti d'Europa, e prima li realizziamo meglio è. Sto solo dicendo che la dobbiamo smettere di perseguire obiettivi che non ci portano a nessuna parte e concentrarci su quelli che, per la nostra storia, per il nostro territorio, ci portano risultati. E che diamine.
Sto chiedendo troppo? Certo che si. È sicuramente troppo, per la classe dirigente che ci troviamo (non "politica" ma "dirigente": parlo anche di primari, direttori di ogni sorta, presidi scolastici, etc etc etc)... ma se solo ci mettessimo noi, a governare, noi gente che capiamo almeno più o meno le cose che dovremmo governare, noi gente che anche se ci sbagliamo cerchiamo di rimediare, ci mettiamo la faccia, ci dimettiamo, facciamo corsi di formazione, studiamo per migliorarci... noi gente che non pretendiamo di cambiare il mondo con un clic, ma neanche con un voto dato alla cieca da partiti che si scelgono i loro deputati (che vergogna, che porcata, non è possibile)... insomma, se solo riuscissimo a metterci qualche persona competente e onesta ai posti di comando... non dico che il mondo sarebbe bello dal giorno dopo, ma dai, che cavolo, almeno ci sarebbe la soddisfazione di dire "cavolo, ora ci possiamo provare davvero, perchè questo qua che comanda non è uno che se ne fotte altamente di quello su cui sta comandando, ma che se ne interessa..."
Invece, quello che vedo va sempre nella direzione opposta. E sono diventato così abbruttito dal pessimismo che anche se vedo segnali positivi non ci credo...
Vabbè, vado a farmi una doccia, con questo caldo. Che poi si ragiona meglio. Anche se a pensarci bene sarebbe meglio che la smettessi di ragionare, che se no m'incazzo solo di più. Ma ho bisogno di ragionare per scrivere la tesi. Quindi penso che mi farò la doccia. Anche perché puzzo. Mi sembra una motivazione più che ragionevole.
Alla prossima
Grillo Sognatore
Quello che mi chiedo è se ce la farà questo Paese, questa generazione trattata in modo infame: nel migliore dei casi siamo bamboccioni che non vogliono essere flessibili (concetto che mi fa davvero ridere perchè sottintende il "piegarsi" e onestamente non riesco a trattenere i doppi sensi), perché flessibile è bello, è più meglio, è più salvaguardioso della Grande Economia Mondialnazionale eccetera; persone che, mannaggiavediunpo', sono così ottuse che vogliono a tutti i costi una pensione prima di essere completamente rovinati dall'artrite e dalla demenza senile (che razza di senso ha una vecchiaia che comincia quando non sei più autosufficiente?) e così stronze - chiamiamo le cose con il loro nome! - che vogliono un lavoro con un minimo di continuità, così da permettere loro di approfondire le tematiche ad esso legate, di farsi una famiglia magari, di sentirsi un po' più sicuri.
Ma al di là della generazione - non venitemi a dire che tanto ogni generazione la pensa così: non è proprio per niente vero. Ci sono state generazioni che sentivano su di sè la fiducia delle passate e delle future, noi ci sentiamo sfiduciati da entrambe, dalle prime perché peseremo su di loro, dalle seconde perché non saremo capaci di mantenerle -, mi chiedo che cazzarola ne sarà dell'Italia.
Se la risposta che avete in mente è "tanto ce la siamo sempre cavati", per favore, non ditela. Si, è vero che ce la caveremo in ogni caso. Non è che ci possiamo sterminare. ci impoveriremo, faremo chissà che, ma in ogni caso - come abbiamo sempre fatto - sopravviveremo. Certo che continueremo ad esistere: ci sarà sempre qualcuno di buona volontà che ci salverà per il rotto della cuffia, che ci darà qualche spicciolo nella ciotola, come stanno facendo per la Grecia. Il FMI, i titoli di Stato, gli eurobond, qualcosa ci salverà sicuramente.
Ma non siamo stanchi di farci soccorrere pietosamente, ogni volta, da sempre, da circa millecinquecento anni? E senza andare troppo in là con le epoche: da sessant'anni? Abbiamo delle responsabilità, come esseri umani. Ci siamo assicurati la sopravvivenza per troppo tempo, rubandola agli altri. Credo che dovremmo cominciare a garantire noi per gli altri, per quelli che abbiamo contribuito a sfruttare o a far sfruttare con il nostro complice silenzio. La dobbiamo smettere di chiedere aiuto: dobbiamo cominciare a darlo.
E per farlo, dobbiamo smetterla di essere un paese dipendente e avere una nostra politica economica, una politica che valorizzi le nostre specificità, che punti sulla cultura e sulla ricerca. Altro che FIAT.
Badate bene, non sono nazionalista o autarchico, me ne strafrego dell'Italia intesa come "confini che di qua sono Italiano e di là non lo sono", e si, l'autarchia è una stronzata immane. Per me l'unico futuro possibile sono gli Stati Uniti d'Europa, e prima li realizziamo meglio è. Sto solo dicendo che la dobbiamo smettere di perseguire obiettivi che non ci portano a nessuna parte e concentrarci su quelli che, per la nostra storia, per il nostro territorio, ci portano risultati. E che diamine.
Sto chiedendo troppo? Certo che si. È sicuramente troppo, per la classe dirigente che ci troviamo (non "politica" ma "dirigente": parlo anche di primari, direttori di ogni sorta, presidi scolastici, etc etc etc)... ma se solo ci mettessimo noi, a governare, noi gente che capiamo almeno più o meno le cose che dovremmo governare, noi gente che anche se ci sbagliamo cerchiamo di rimediare, ci mettiamo la faccia, ci dimettiamo, facciamo corsi di formazione, studiamo per migliorarci... noi gente che non pretendiamo di cambiare il mondo con un clic, ma neanche con un voto dato alla cieca da partiti che si scelgono i loro deputati (che vergogna, che porcata, non è possibile)... insomma, se solo riuscissimo a metterci qualche persona competente e onesta ai posti di comando... non dico che il mondo sarebbe bello dal giorno dopo, ma dai, che cavolo, almeno ci sarebbe la soddisfazione di dire "cavolo, ora ci possiamo provare davvero, perchè questo qua che comanda non è uno che se ne fotte altamente di quello su cui sta comandando, ma che se ne interessa..."
Invece, quello che vedo va sempre nella direzione opposta. E sono diventato così abbruttito dal pessimismo che anche se vedo segnali positivi non ci credo...
Vabbè, vado a farmi una doccia, con questo caldo. Che poi si ragiona meglio. Anche se a pensarci bene sarebbe meglio che la smettessi di ragionare, che se no m'incazzo solo di più. Ma ho bisogno di ragionare per scrivere la tesi. Quindi penso che mi farò la doccia. Anche perché puzzo. Mi sembra una motivazione più che ragionevole.
Alla prossima
Grillo Sognatore
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