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domenica 15 gennaio 2012

Repost: The butterfly effect / 14-12-2009

Certe volte mi interrogo sul cosiddetto "effetto farfalla": una qualsiasi azione che io sto facendo può influenzare in maniera decisiva la vita di qualcuno chissà dove. Mi chiedo allora se tutta la nostra vita, o meglio, tutte le responsabilità che ci prendiamo nella vita, altro non siano se non un cercare di incanalare quest'effetto cercando di fare la cosa giusta al momento giusto, di aggiungere il tassello perfetto affinchè dove noi vogliamo succeda quello che noi vogliamo. Allora penso che, se noi potessimo calcolare in anticipo le conseguenze delle nostre mosse in maniera perfetta, basterebbe un azione minima (scrivere una certa frase e non un'altra in questo discorso, o sorridere o meno a qualcuno, o mettere al proprio posto un oggetto di uso quotidiano, attaccare ad una certa presa e non ad un'altra il carica batterie del telefono, gettare la spazzatura alle dieci o alle dieci e un quarto) perchè in chi ci sta vicino qualcosa cambi, perchè un certo gesto cambi la sua prospettiva di guardare le cose.
Certe volte mi spingo in questa linea di ragionamento fino al più piccolo particolare (se la porta fosse socchiusa di appena dieci centimetri in più? se invece di riempire la pentola in silenzio fischettassi? se aprissi la finestra con la destra invece che con la sinistra? se mettessi un libro in piedi anzichè di piatto?), fino a farmi influenzare io stesso dalle cose che vedo fare agli altri. Quel passarsi la mano tra i capelli in senso longitudinale anzichè in senso trasversale, cosa potrebbe cambiare nella mia vita? Quel volantino dimenticato sul tavolo anzichè sulla cucina? Quel post-it scritto in maiuscolo anzichè in minuscolo? tutto mi si confonde in un vortice di varianti. ogni cosa potrebbe essere completamente diversa, e fare della mia vita qualcosa di completamente diverso, ogni prospettiva o visuale potrebbero uccidermi o rendermi il prossimo Nobel.
Tutte assurdità, mi dico scacciando questi pensieri molesti con un gesto della mano; Daniele, il mio compagno di stanza, credendo che io stia scacciando una zanzara, si innervosisce. Stanotte dormirà male, e domani mattina, per il mio gesto innocente, non passerà l'esame. io invece dormo tranquillo.

(14/10/09)

Una riflessione che si è trasformata in un mini-racconto. volevo dire tutt'altro, poi la mia vena fantasiosa ha preso il sopravvento. hihihi beh adesso non ho voglia di riprendere il discorso, sarà per un'altra volta.

Alla prossima
Grillo Sognatore

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