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domenica 15 gennaio 2012

Repost: ... [si entra nel vivo] ... / 25-03-2008

Il Cazzeggiatore - Canto I
Stanze XVIII - XXX

<<De' saper>> diss'egli, <<che nel dolce reame
ove mio padre sedea al trono, infido e malvagio
un essere si mosse per sua sete di padroneria.
Era costui un poveraccio, senza soldi, senza fama,
che per voler di potenza cominciò a tramare.
Ei si fece amici a destra e a manca, e disonesto
tirò su dal nulla un impero d'etere e carta stampa;
nè si accontentava, chè usurpar volea perfino

il trono e il governo del mio bel paese. Ahi lasso!
chè valeva meno d'una cicca, e per suo denaro
mille e più persone mosse, e 'l popol ignorante.
Ma per fortuna, data l'onestà e l'ottima virtù
del popol mio, cadde prima d'aver trionfato.
Per nostra legge, e secondo giudici integerrimi,
fu dannato all'esilio permanente; e so per certo
che sia giunto qui, ritentando la sua mala opra>>

<<egli è>> chiesi fulgente di gioia, <<o maestro,
che dovremo combattere? e alfine sconfiggere?
E poi esiliare una volta per tutte, per sempre?>>
<<Certo che no>> rispuos'egli, <<codesto fu solo
un esempio, per farti capire che 'l nemico nostro
è peggiore e più stronzo!>>. Ciò gelommi il sangue.
<<O duce della mia via, dici davvero? non giuochi?
Chè, se esso è peggior di chi m'hai detto poc'anzi,

temo davvero per la salute del mondo e de' uomini>>
<<E fai bene, caro mio! Chè codesto vizioso tortuoso
e malvagerrimo, niun lo può guardar impunemente,
sanza poi sciacquarsi gli occhi con acido cloridrico,
per cancellar sua visione tremenda>>. E ristette.
<<Io lo vidi, per fortuna, sol attraverso un vetro,
e stetti male per un mese intero. Ah disgraziato
chi ci ha avuto a che fare, e tornò a raccontarlo!>>

<<Non mi hai adunque detto>> ripresi a parlare,
<<perchè lo cacci, e perchè sei venuto fin qui,
e che c'entro io in questa vicenda, e se per caso
finisce tutto entro l'ora di cena, che avrei fame>>
<<Ma se abbiam appena cominciato! Or ti racconto
la storia, pria era l'antipasto; di questa ti nutrirai>>
"Solita metafora da poeti, buoni a dir chiacchiere,
senza soldi 'n tasca pe' magnà!" Pensai, e nel giusto.

<<Parecchi anni dopo questo fatto, s'era in pace.
splendean le stagioni uniformemente, e il tempo
sembrava sgocciolar da una lattina d'olio finita>>
"Ma che sottil poesia scaturisce da cotanto senno,
e quali delicatezze ed argute immagini" pensommi
tra me e me. <<Lucevan le stelle serotine nel blu
dipinto di blu, e tutti insiem facevamo festini
che duravan notti e giorni, e a volte mesi interi.

"Che cuccagna!" <<Ma l'agguato era dietro noi,
e s'avventò pria su re Oronzo mio padre, e poi
su mia madre, Gnocca III, pronipote di quella
Ilona che forse voi conoscete con altro nome.
I' scampai al massacro e all'epidemia per poco,
perchè quella notte, anzichè fumar la real canna
come la tradizione impone a noi di quella terra,
mi limitai ad un grosso sigaro cubano d'annata.

Ma le canne eran avvelenate, e chi sopravvisse
s'ammalò d'una bizzarra malattia che, a chi è sano,
fa più rider che tristezza: in pratica i lor capezzoli
s'allungan com'asticelle finanche a mezzo metro,
e non posson fare a meno di ciucciarsi i pollici;
inoltr'essi fanno la pupù colorata, e flatulenze
di ogni colore riempiono l'aria del mio paese.
I medici non san che fare; anche lor son malati,

e stanno sempre lì con un tappo al lor sedere
e il dito in bocca, e non riescon a versare acidi
e basi nelle provette (con una mano è difficile!),
senza pensar che con quei capezzoli sbattono
a vicenda e fracassan tutto. Così uno stregone
mio amico, dopo una sbronza di quelle rarissime,
mi consigliò di varcar i confini e chiedere a voi,
e nel frattempo (se ci riuscivo) ammazzar costui.

Chè 'sto figlio d'una peripatetica escandescente
m'ha ammazzato la mamma, il papà, le sorelle,
due delle mie fidanzate, e una dozzina d'amici!
E poi adesso, tutte quelle scorregge colorate
che fanno ridere i polli! Le persone non escono
di casa, per non farsi veder, e s'apron le finestre
escon nuvolette iridescenti e puzzolenti! Io son
l'unico con le magliette senza buchi nel reame!>>

Non avea egli finito di dir siffatte cose, che subito
sanza preavviso nè 'l tempo di dir "Porca Evelina!",
lo ciel s'oscurò, e volaron su di noi strani uccelli
dalle ali palmate, e strane grida sopravvennero
a turbare il sonno pomeridiano del monte Tymarj.
Dico pterodattili, pterosauri ed altri strani sauri
che scelsero proprio su di noi, come fan i piccioni,
di scaricare la lor produzione del dopopranzo!!!

In breve la mia adorata macchinina fu sommersa,
o quasi, dalla massa flatulente di cotanto prodotto,
si chè per poco non tirammo le cuoia. O lettor,
sol tu puoi immaginar quale tormento vivessimo
ma 'l buon principe in incognito, sfoderata la spada,
esclamò: <<O Turlindana magnifica, per lo tuo onor
e per la salvezza del mio naso, mostra di che pasta
se' fatta!>> "Turlindana ha detto? La spada d'Orlando?"

Ebbene si! Proprio quella! Turlindana la nobile, colei
che ammazzò più persone d'un tank tedesco, lucea
di proprio sfavillìo; e come il suo padrone la nominò,
ella sprigionò potenza tal, che entrambi, ma non l'auto,
fummo portati altrove. "Ma altrove dove?" direte voi.
Boh? Io vidi sol un gran prato, con alberi, laghi e fiumi,
paesaggio da me mai visto nè immaginato. <<Che è?>>
chiesi al Principe di nonsochecosa. <<eh, a saperlo!>>

rispuos'egli. Confortante! <<So che è lontano da pria
e questo basta>> <<E come farem a tornare ivi?>>
<<Col pedibus, come facean gli antichi!>> <<E dimmi,
maestro mio: che c'entravan i dinosauri di poc'anzi?>>
<<Son gli sgherri del nemico, ch'assumon diverse forme.
or sta' attento, chè ti conduco per perigliose strade>>
Ciò detto, sguainò ancor la spada, e guardatone il filo,
disse: <<Ci divertirem>>, e guardommi spavaldamente.

Fine del Canto I.

No, ragà, mi sto scioccando troppo a far andare avanti questa storia. ho quasi finito il Canto II, che vi sottoporrò a breve, sempre spezzettato in quattro o cinque parti, e questa volta mi sono divertito anche a sfottere un po' di politici e di altre cosette... è un po' più satirico, insomma. ma d'altronde è molto duttile e libero da schemi, quindi posso adattarlo a mio piacimento.
che ne dite, è bellino eh? dai, datemi corda un po'!!!

Alla prossima
Grillo Sognatore

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