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lunedì 9 gennaio 2012

Repost: A Bologna!!! / 25-09-2006

[Nota attuale: questo post NON è stato modificato, se non in una frase alla fine riguardante Nicola. Per il resto ho solo corretto errori di battitura]
Ebbene gente, è proprio così, sono un universitario a tutti gli effetti, e per di più un universitario bolognese!!!
Come esprimere la mia gioia, la bellezza di quello che vedo intorno a me? ci sono mille cose da fare, da vedere, da visitare, da comprare eccetera eccetera.
Ho una casa mia, cioè divisa con altre 3 persone, delle quali una è ancora un anonimo (non è ancora arrivato, infatti, e non sappiamo chi sia), tra cui... udite udite, anche se lo sapete
sicuramente... Francesco Grande, peggio noto come Cicciobestia!!!
Inutile dire che qui la felicità si spreca, anzi si butta a palate; abbiamo infatti mille cose da organizzare per condurre una vita normale; purtroppo sorgono anche i primi problemi, di tutti i generi (è dura, infatti, abbandonare le abitudini acquisite a casa, e in più persone si deve trovare un accordo...), ma naturalmente si può, secondo voi, litigare seriamente sul se usare le presine o la pezza per prndere la pentola per scolare la pasta??? o sul se spezzare o meno gli spaghetti???
Risposte: useremo le presine e spezzeremo gli spaghetti, per i più curiosi.
La casa è straordinaria, completa di ogni arredamento e comfort, e soprattutto di 98 metri quadri!!! incredibile, più grande di casa mia!!!
Come farò? come farò a lasciarla fra cinque anni??? mi piange già il cuore...
A parte queste problematiche, c'è tutto un altro fottio di cose da fare, tra cui trovare i benedetti libri di testo e l'orario delle lezioni (a una settimana dall'inizio, infatti, non so ancora dove andare per tutte le materie...)
E poi c'è la questione cruciale: sono a tipo mille Km da Matera, l'ho lasciata in una brutale sera di settembre, così, rapidamente, in treno, con solo un rapido sfarfallìo di luci sul cielo notturno, e anche se la rivedrò questo weekend, perchè tornerò per l'uscita dei Passaggi, durante la quale succederà una cosa bellissima e spaventosa insieme, che non posso dire... anche se la rivedrò sabato e domenica, dicevo, dovrò dirle addio fino a Natale, al 23 dicembre per la precisione.
Ah Matera, Matera mia!!! come scordarti? non succederà infatti; seduto davanti a questo portatile (per il quale devo ringraziare immensamente, e non lo farò mai abbastanza, mio padre) in un'uggioso lunedì, penso ai fieri ulivi delle tue campagne, al tufo spugnoso che odorava d'antico, ai tramonti su Picciano e alla vigna di mio zio, ai mandorleti e alle distese di pomodori da raccogliere la mattina alle cinque, per poi trasportarli e preparare la salsa con la macchinetta a manovella; assaggiare la salsa con il cucchiaio di legno per aggiungere il sale e versarla, con delicatezza, nelle bottiglie riciclate con mestolo e imbuto; tapparle e farle bollire negli enormi pentoloni di ferro, riempirsi le narici con l'odore intenso e dolce dei pomodori cotti.
Inutile dirlo, naturalmente ho divagato, ma su questo, come forse qualcuno avrà notato, non mi batte nessuno. ehehe...
Volevo solo dire quanto mi mancasse casa mia, qui in questa città dove i negozi chiudono alle sette (che tristezza!!! tutte quelle vetrine sbarrate quando c'è ancora il sole!!!). mah, comunque, ci sono i locali almeno, e quelli valgono una visitina, altrochè!!!
Solo che mi mancano le uscite al centro; qui il centro è così grande che ti ci perdi, non ha lo stesso gusto. si cammina sempre per una destinazione, non si ha come a Matera il piacere di sentirsi "arrivati", di dire <<toh, giriamo un po'>>. Qui si cammina per andare "a", ad un locale, ad un posto, eccetera. è bello lo stesso, ma io preferisco la versione "tranquilla".
Ogni tanto mi guardo indietro e rivedo tutti i volti che ho lasciato: Francesco Berardone e Chiara, Marco, Nicola, Elena, Giulio, Mariarosa, Giovanni; vabbè non posso elencarle
tutte, quelli che non ho nominato non si offendano, è solo per la mia solita memoria. Per dilettarvi, ho deciso di pubblicare un altro paio di stronzate (quelle che voi continuate a chiamare, ostinatamente, poesie); eccovele qui, sbattute senza troppe parole di contorno.

SENZA UNA STELLA

 Stanotte
Nemmeno una stella
Per illuminare il cielo
Stanotte neanche la luna
Per riscaldare il cuore
Stanotte
Solo i lampioni grigi e freddi
illuminano un po’ la strada.

Stanotte il cielo è come una coperta
nera e silenziosa
sul mondo assonnato
che invita a dormire.

Sabato 28/10/2002

 VOCE AMICA

C’è nebbia, oggi, qui in città.
Fra le persone che passeggiano frettolose
impazienti di essere a casa
io, vagabondo, giro per le strade
quando, ecco!
All’improvviso un suono squarcia la nebbia:
allegro e solenne,
è il rintocco di una campana,
una voce amica
che dice a tutti: sperate!

Beh, vi saluto, ciao a tutti!

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