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martedì 28 febbraio 2012

Estate

Non so se s'era capito, ma a volte mi prende una sottospecie di malinconia. Questo succede soprattutto d'inverno, quando mi metto a sognare l'estate (non succede mai il contrario, perchè sono un incredibile freddoloso). L'autunno mi ritrovo a gustarmi ogni residuo di sole e calore e spesso mi metto a scrivere qualche verso impiastricciato di rimpianto e nostalgia.
E puntualmente, almeno una volta all'anno, scrivo una poesia che si intitola "Estate": non perché sia un progetto (tipo le stagioni di Vivaldi) o perché sono in vena di autocitazioni, ma solo perché non riesco mai a intitolarle diversamente. Sono come delle specie di riassunti di quello che mi è successo durante le vacanze, più alcune considerazioni pseudofilosofiche, più altre cose che mi passano per la testa, più l'augurio che l'estate ritorni più in fretta possibile (non fate commenti su questa cosa, vi prego: non sono Sognatore a caso).
Insomma, tutto questo per dirvi che quest'autunno ne ho scritta un'altra, ma siccome ero in giro che ho fatto? L'ho scritta sul cellulare e poi l'ho inviata per sms a dei miei amici. Dopodiché il cellulare si è rotto e io credevo che quella poesia fosse persa per sempre. Ma per fortuna un mio amico l'aveva conservata: perciò eccovela, sperando sia cosa gradita. E me ne frego se in giro c'è ancora la neve che deve ancora finire di sciogliersi: quando una cosa bella è sempre il momento di metterla in giro. E basta.

Estate

Ritornerai, estate,
come ora stai partendo, sfilacciando
a poco a poco le giornate, mentre il cielo
si ripiega su se stesso... tornerai
con il tuo odore che è profumo di casa,
di vita, d'amore, e tornerai
più bella di prima, con le speranze,
il sale, i colori, i segni ruvidi
del mare e la sete e il sudore,
a ricordarmi che lo spirito - quell'inquieta
scintilla vagabonda che chiamo anima -
non conosce vacanze.

2 ottobre 2011

Alla prossima
Grillo Sognatore

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