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venerdì 3 febbraio 2012

Repost: Riflessione sull'11/9... due giorni in ritardo / 13/09/2011

Viene difficile non pensare, con Montaigne, che la filosofia, se dimostra qualcosa, subito può dimostrare anche il suo opposto, e che essa non è altro che l'insieme di tutte le “nostre fantasticherie”; così restiamo appesi a mezz'aria sul filo delle nostre convinzioni, che alla fin fine non sarebbe un ripiego neanche tanto brutto, se non fosse che siamo così inclini alla violenza.
Allora mi chiedo se non c'è un modo per venire a capo di qualche verità incontestabile, tale che possiamo metterci l'anima in pace e fare una vita di amore, sesso, lavoro e cibo in tranquillità, conditi da qualche fantasticheria solo di tanto in tanto, a tempo perso, che alla fine sono le cose che ci riescono meglio.


Questo pensiero è tanto più strano quanto più penso che mi è venuto in mente proprio oggi, senza pensare tanto alla ricorrenza, si vede che avrà lavorato su di me inconsciamente. Avevo 14 anni ed ero in macchina a leggere Topolino quando passò la notizia in radio, per me fino ad allora la cosa più tremenda che fosse successa era la recente elezione di Berlusconi, poi mi feci un'idea del perchè, e come, scoppiano le manie collettive, e ho cominciato a non vedere più come tanto assurda l'ascesa di Hitler: come diceva il buon Luigino, basta attaccare la coda al mostro e subito ci sembrerà non più mostruosa ma naturalissima, quale doveva essere appartenendo a un mostro tale. L'umanità non è scema, ma solo bisognosa d'affetto: ognuno sta solo sul cuor della terra e soffre tantissimo di questa solitudine, e viene più facile sentirsi accomunati agli altri quando si ha un nemico. Una volta ottenuto affetto, comprensione, calore, si è disposti a tutto pur di non perderlo: anche a sacrificare, un pezzettino alla volta, il proprio intelletto, il senso critico, la libertà. L'esistenza delle dittature è il segno lampante di quanto l'uomo non sia fatto per essere solo, per fare del male ai suoi simili: li ama così tanto che è disposto a sacrificarne qualcuno per poterne conservare la maggior parte. Stermina nel presente, pur di non dover più torcere un capello a nessuno nel futuro. Ma questa non è un'aberrazione della quale si può dare la colpa alla secolarizzazione, alla “perdita di sacralità”: quando tutto era sacro, da ogni parte si era disposti a profanare, il che era come dire che nulla lo era veramente. Ora che nulla lo è ufficialmente, si sono inventate altre ragioni per poter stuprare la realtà, e in più sono aumentate le armi a nostra disposizione e i mezzi di comunicazione sono più efficaci che mai non solo nel riprodurre e testimoniare la realtà, ma anche nel distorcerla: per questo ci sembra di stare precipitando in un baratro senza fine. Ma non dimentichiamoci che siamo quasi sette miliardi, e possiamo ridurre una città al caos semplicemente spegnendo un interruttore, e martellare la popolazione mondiale su un problema minuscolo fino a farlo diventare enorme. Quello che è aumentato è la nostra possibilità di fare del male in maniera più efficiente e veloce, il modo di propagarlo insomma, non la nostra volontà di farlo: quella è rimasta la stessa, ed è quello il nodo da sciogliere.

Domenica 11 settembre 2011

Mi rendo conto di aver detto troppe cose insieme, ma ora che ho riletto mi sembrano impossibili da separare: dovrei parlare separatamente dell'attentato, delle sue cause, delle sue conseguenze, del perchè delle dittature, del male insito nell'uomo, della possibilità dell'esistenza di un dio, etc etc, ma ognuno di questi argomenti richiederebbe un saggio, e anche abbastanza corposo; magari fra qualche anno avrò voglia e tempo per farlo, ma non ora!

Alla prossima
Grillo Sognatore

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