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venerdì 3 febbraio 2012

Repost: La mia avventura teatrale: Epilogo / 09/06/2011

Epilogo
Da adesso in poi
o
Una scelta di (e per la) vita

Ho volutamente lasciato in sospeso una parte di quello che dovevo dire nell'altro post, e cioè di che cosa ci ho ricavato dall'esperienza teatrale.
Parlavo di un mestiere: e questa è l'eredità più pesante (non in termini intellettuali, ma proprio materiali) che mi ha lasciato quest'anno e mezzo di Locandiera, e cioè l'interesse per la regia. Perchè ho scoperto che con il teatro (e in prospettiva anche con il cinema, perchè no) posso fare quello che già facevo con la scrittura, ma su un altro livello: non necessariamente superiore o inferiore, ma qualcosa di altro. Posso "manipolare" le storie che scrivo concretamente, con l'ausilio di corpi e voci, e anche musiche e scenografie, posso creare un rapporto diretto con la gente che si troverebbe a sentire "live" quello che è uscito dal mio cervello, e infine posso veicolare le mie idee a qualcosa che non è più personale ma pubblico: e perciò far sentire con più forza l'aspetto di denuncia sociale e politico che i miei scritti hanno sempre tenuto sottotraccia (anche il perchè di questo è da spiegare separatamente: uhm! questo post mi sta dando tante tante idee. Grazie Ziabeppa). E quindi anche per questo mi piacerebbe potenziare la mia compagnia (dico "mia" solo per praticità: non smetterò mai di ringraziare gli altri co-fondatori, co-registi e co-tutto, nè mi permetterò mai di prendermi più del mio merito, cioè il 10% del totale), e in prospettiva fare una piccola scuola di teatro, e poi mettere in scena i miei testi, e poi scriverne altri, e fare di questo il lavoro della mia vita.

E pensare che fino a un anno e mezzo fa mi piangevo addosso e mi immaginavo, nel migliore dei casi, come co.co.pro di un'azienda qualsiasi, sfruttato e malpagato... almeno invece adesso mi sfrutterò da solo, mi malpagherò da solo, sarò un co.co.pro della cultura a vita, ma almeno con un po' di dignità...

Quindi, dovendo mettere un punto (ma solo per andare a capo) a questa esplicazione/divagazione in cinque puntate, e quindi dire che cosa mi aspetto dal futuro, vi direi: mi aspetto che il teatro faccia sempre più parte della mia vita, fino a diventarne un pilastro e un punto irrinunciabile. E mi aspetto anche che la cultura teatrale venga rilanciata nel nostro Paese, che si trovi un Ministro della Cultura degno di questo nome: non è che non ne abbiamo, di candidati ideali! basterebbe che la politica avesse il coraggio di farsi da parte, per una volta ogni tanto, e che ne scegliesse uno a caso, da Dario Fo a Riccardo Muti passando per un Baricco, un Camilleri, un Olmi, ecceter (sapete che mi è venuto in mente? potrei fare la mia squadra ideale di governo. Ma si, ve la sottoporrò uno di questi giorni e vedremo! ahah). Ma senza allargare il discorso: mi auguro di fare del teatro attivamente e non più passivamente, e spero (e mi sto già attivando in questo senso) di aggiungere qualcosa nella storia mondiale della cultura. Pretenzioso, sicuramente: ma d'altronde senza un minimo di obiettivi non si va da nessuna parte!

Alla prossima
Grillo Sognatore

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