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venerdì 3 febbraio 2012

Repost: La mia avventura teatrale: Parte I / 03/06/2011

Parte I 
Come Venere dalle acque
di come genio e sregolatezza possano convivere fino ad un certo punto

Dunque... la risposta alla prima domanda: ho lavorato in una compagnia teatrale?
Lavorato mi sembra la parola giusta (se considero il mazzo che mi sono fatto soprattutto negli ultimi mesi): ma cambierei la preposizione. Se penso alla mia esperienza, direi che ho lavorato "per" la compagnia, in quanto umile servitore e via via più appassionato (co)regista.

Partito come vi ho raccontato nel prologo, cioè con l'idea di uno spettacolo "one shot" da recitare davanti ad un pubblico di amici, arrabattando scenografia e costumi e anche recitazione, magari recitandolo in un qualche giardino o locale privato (un garage, una cantina, cose così), in realtà non avevo la minima idea di cosa fare. E soprattutto non avevo la minima idea di chi mi trovavo di fronte: la suddetta Ilaria, che - come già detto - ancora non conoscevo bene.
Non sapevo, nello specifico, che conoscesse di tutto di più, e che fosse in grado di trovarci una sala prove, un vero teatro, dei costumi, e anche degli altri ottimi attori; non sapevo di aver appena lasciato a briglia sciolta una formidabile predatrice. E così i primi mesi ha lavorato soprattutto lei, mentre io continuavo a pensare che, dopo un paio di mesi di prove, avremmo sollazzato gli animi dei nostri compari di merende con un'oretta e mezza di strafalcioni e battute dimenticate.
E invece no. Abbiamo cominciato a provare e lì la realtà ha cominciato a diventare complicata, intricata, la trama era ben diversa da come la ricordavo, le scene più di 60, e i personaggi non 4 o 5 ma 10. Gulp! Eppure non mi ero ancora reso conto di quello che stava succedendo. In maniera del tutto inconscia, mentre attraversavo una grave crisi personale, mi buttai anima e corpo nella logistica, nel tentativo di rendere più razionale la nostra organizzazione (perchè nel frattempo il "preventivo tempi" si era allungato da due a sei mesi): quando Stefano, il nostro valente tecnico informatico, ebbe creato un forum a nostro uso, mi misi ad utilizzarlo e propagandarlo; poi creammo un calendario delle prove; decidemmo orario e giorno precisi; e avevamo ogni volta una scaletta delle scene da provare. A onor del vero, per utilizzare al meglio questi strumenti abbiamo avuto bisogno di mesi, e ci siamo veramente riusciti solo negli ultimi 20 giorni. Ma comunque li creammo.
E poi cominciai a fare pubblicità strisciante ovunque, dagli scout al coro, ai miei colleghi universitari, ai miei amici a MT; e mi germogliò nella testa il pensiero che quel gruppo avrebbe potuto diventare qualcosa in più (sempre inconsciamente), quindi organizzai cene, uscite, etc etc.
Passati cinque o sei mesi (il preventivo si era allungato ancora di altri tre), uscito dalla crisi mistica, passata anche la mia laurea, insomma con il cervello più libero e lucido, detti un'occhiata indietro e mi resi conto che avevamo costruito dal nulla qualcosa che poteva diventare davvero bella e grande, che però era ancora in un limbo informe. Per di più, incombevano gli spettri della stanchezza e della sfiducia, e infatti uno di noi ci disse bye bye, e fummo costretti a trovare un rimpiazzo, quando ormai mancava pochissimo (quindi preventivo allungato di altri tre mesi); e a causa del rinvio, per motivi di lavoro, anche Stefano dovette mollare. Così promuovemmo Filippo, la new entry, al ruolo di Fabrizio, e restò un vuoto da colmare che fu riempito dall'ottima altra new entry Daniele.
Ora, non so come descrivere Filippo se non come un dono del cielo. Allegro, simpatico e pieno di energia, ma anche equilibrato e ragionevole, era proprio la medicina che serviva a guarirci dal pessimismo in cui eravamo entrati. Anch'io cominciavo a sentir scricchiolare la mia fiducia, ma da quando lui cominciò a provare con noi il buio si dissipò.
Diventai un carrarmato: due o tre prove alla settimana, telefonate, sms, email, messaggi sul forum, pubblicità a tambur battente, raid in tutti i mercati per cercare costumi economici (in Montagnola ce ne siamo fatti metà), contatta qui contatta lì, e alla fine don Aldo ci ha dato il suo magnifico teatro, i genitori dei miei lupetti sono stati entusiasti di venirmi a vedere, e perfino mia sorella è venuta da Matera riempiendomi d'orgoglio.
E, nel mezzo del bordello più totale, hanno cominciato a venirmi delle idee. All'inizio erano come delle zanzare che scacciavo perchè troppo impegnato a "lavorare", ma poi mi hanno affascinato. E ho cominciato a buttare giù su carta qualche abbozzo. In breve, una dopo l'altra, ho sviluppato delle idee di spettacolo teatrale "originale" (con tutti i limiti di questo aggettivo), e ho anche cominciato a scriverne uno come si deve, con i dialoghi, le indicazioni di scena, etc etc. Al momento è incompleto ma penso di poterlo completare entro la fine dell'anno.
E il mio entusiasmo per il dopo-Locandiera cominciò ad entusiasmare gli altri; dopotutto squadra che vince non si cambia, no? E allora giù con una specie di campagna elettorale con come refrain "boia chi molla", tanto che alla fine perfino i "rinnegati" (ahahah) hanno pensato di ritornare, pur se con mille dubbi e incertezze.
Io, nel frattempo, sono partito per l'Erasmus, e insieme abbiamo deciso che per ora loro si occuperanno di fare due repliche della Locandiera, e poi metteremo in scena il Sogno di una notte di mezza estate con me come regista. Quindi potete immaginare quanto mi senta via via più impaziente, di giorno in giorno, di tornare a Bologna per ricominciare a lavorare con loro e per loro. E la mia presenza telematica si è fatta onnipresente: creato il gruppo facebook, ampliato il forum, e adesso sto costruendo (con le mie scrausissime conoscenze dell'HTML) il nostro sito, e continuo a reclutare gente in maniera più o meno velata. Insomma faccio il "mandante occulto" della situazione, in attesa di svelarmi e fare il lavoro "in chiaro"; e nel frattempo studio il teatro in maniera più analitica, per esempio sto andando (come spettatore) ad un corso che un mio amico qui sta facendo. In questa maniera mi fornisco di qualche strumento in più, perchè ok la sperimentazione, il caos creativo, però all'atto pratico e nel medio-lungo termine la tecnica paga.

E con questo spero di aver ben risposto alla prima domanda.

Alla prossima
Grillo Sognatore

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