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lunedì 12 dicembre 2011

Repost: Foglie di cristallo / 4-06-2006

[Nota attuale: con questo post cominciai a pubblicare parte della mia seconda raccolta di poesie.]

Foglie di cristallo

Prologo

Foglie di cristallo

Davvero siamo
così fragili?
Davvero viviamo sull’orlo di un burrone,
davvero siamo castelli di carte
e il più piccolo alito di vento
può farci crollare?
Si, ed io lo vedo
in ogni mio gesto e in ogni momento
in ogni gioia e in ogni dolore
nel mio essere umano
e di una cosa sono certo:
se, allora, veramente siamo
foglie di cristallo,
pronte a cadere quando secche,
non ci resta che rimanere attaccati all’Albero
che ci dona la linfa e la vita.

È molto diverso dall'altro prologo sia per il tema che per il motivo per cui l'ho scritto: l'idea mi venne quando avevo scritto circa metà raccolta, perchè pensai a quello che avevo scritto fino ad allora, e solo dopo scelsi di metterla in apertura, per chiarezza nei confronti dei lettori, più che altro, come una riflessione iniziale che introducesse il lettore nell'atmosfera di questa raccolta che, come si può capire, parla essenzialmente della caducità e della speranza, e di come questi due temi siano legati tra di loro. il linguaggio e gli stili sono, almeno inizialmente, simili ai "pensieri sotto le stelle", ma cambiano subito per lasciare posto a temi sociali, religiosi, intimi; il tema dell'amore scompare quasi del tutto, e il perchè è molto semplice da spiegare: non si tratta di una "fuga" dalle delusioni amorose in cerca di palliativi, in realtà io, essendo uno che parla solo quando conosce ciò che dice, non avevo granchè da parlare sull'amore, non avevo diciamo "materia prima", ma mi limitavo spesso a trattarlo in astratto.
Vabbè, per oggi basta. Au revoir!

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