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lunedì 12 dicembre 2011

Repost: Gli esordi (III) /13-05-2006

Ecco l'ultima parte della raccolta, che ho chiamato semplicemente "Pensieri sotto le stelle" perchè è fatta da pensieri vari che non sono riuscito a classificare e ho scritto in maggioranza agli scout.

PENSIERI SOTTO LE STELLE

Sensazioni

Sono sensazioni immense,
attimi di gioia ineffabile,
istanti di passione bruciante nel petto,
palpiti di vita trepidanti,
danze infuocate nell’anima,
pensieri intensi e istantanei
nella penombra
della luce di una stella solitaria
che illuminandoci
ci sveste del nostro pudore
e noi amandoci
scolpiamo, dentro di noi,
queste sensazioni.

Fermiamoci

In questa società che cambia,
tutto si trasforma,
è una metamorfosi continua.
Tutto corre, tutto scappa,
ora niente resta fermo
neanche i sassi.
L’acqua scorre più veloce,
tutto il mondo gira in tondo,
e le nuvole nel cielo
durano solo un secondo
ma noi restiamo fermi,
e godiamo
di ogni attimo del nostro amore.

L’amico

L’amico è chi ti fa sentire
come nessun altro sa fare,
e ride se sei felice,
o piange se non lo sei.
E ti solleva
dal grigio baratro della tristezza
e ti fa ritrovare quella gioia
che solo con lui
riesci a provare.
E quante volte ti sei chiesto:
troverò un vero amico?
Ma, se ci pensi,
un vero amico ce l’hai già:
forse non ci hai mai pensato
ma è qui, vicino a te.

Ad una amica

I tuoi capelli morbidi
sono come il vento
che accarezza il mare,
e le tue labbra fresche
di un rosa velato
che rende il tuo viso serio,
ma i tuoi occhi,
azzurri come un cielo
sgombro di nuvole,
lo fanno allegro
e quando ridi
in quegli occhi
splende una luce nuova,
e le tue labbra
si schiudono in un dolce sorriso,
e quando ti pettini
i tuoi capelli luminosi
ricadono sul volto
come una cascata d’oro,
e ti vedo
come una fata sfolgorante
nella sua incantata bellezza.

Il primo bacio

È la farfalla
appena uscita dal bozzolo
che si libra nel suo primo volo,
è il fiore
che alla mattina
schiude i suoi petali
mostrandosi in tutto il suo splendore,
è l’ebbrezza straordinaria
delle labbra che si schiudono,
mentre il vento soffia tra gli alberi,
si sfiorano,
e quando gli sguardi si incontrano,
si uniscono
per consumare il primo bacio.

Parole

Sono parole
che nascono dal cuore,
parole
che fanno bene o male.
Sono parole
che aiutano a vivere,
parole sincere d’amore.
Sono parole
felici e gioiose,
parole mute
che i tuoi occhi dicono a me.
Sono parole
di gioia ineguagliabile,
parole sincere d’amore.
E tu, solo tu puoi regalarmi
quest’attimo di felicità:
quelle parole
che solo tu sai dire così
quelle parole sincere
d’amore.

Autunno

Autunno.
Le foglie, ormai morte,
cadono dolcemente,
e gli alberi, spogli,
non si vergognano.
E tu senti
il vento d’autunno dentro te,
che ti scompiglia i capelli,
come una carezza sulla pelle.
È arrivato l’autunno,
e lo sento, lo vedo, lo vivo,
è una sensazione impalpabile
che si muove dentro me,
e sento te.
Ora capisco che ti amo.
È arrivato l’autunno,
non lo senti dentro te?

La seconda poesia che ho scritto, la degenerazione di "Vorrei": indirizzavo già alla mia donna immaginaria delle poesie, le parlavo dell'autunno romantico e bello delle foglie che cadono e degli alberi che si spogliano (riferimento sessuale); mi piace ancora, ma non tantissimo.

Memorie di Matera

Chi può non estasiarsi
di fronte
alla bellezza fatta monumento,
al paesaggio
che corre e s’intrufola
nel tufo millenario?
Ah beato chi coglie in Matera,
nella sua incomparabile
religiosità popolana
nell’intricato dedalo dei Sassi,
nelle mille manifestazioni
della sua storia,
il fondersi
del vecchio e del nuovo,
del sacro e del profano,
dell’antico e del moderno,
come un sogno che diventa realtà.

Questa è la prima poesia che ho dedicato alla mia città, ed in particolare ai Sassi, secondo me uno dei posti più belli al mondo, e non scherzo: non lo dico perchè è la mia città, ma soprattutto perchè lì si respira un'aria accogliente che non si trova nei quartieri moderni nè nella Reggia di Versailles: c'è l'aria di casa. lì tutto è piccolo, a misura d'uomo, non c'è Rinascimento, Barocco, non c'è architettura ma solo case, case però degne di chiamarsi tali. ma non voglio discuterne oltre, ne parlerò meglio un altro giorno.

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