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sabato 9 giugno 2012

Post qualunque 1

Mi sa che mi rimetterò a scrivere qui sopra. Dopotutto non è come essere sui social network, dove sei bombardato da un flusso di novità continue, che ti sevizia dolcemente, come una sfilata di vetrine in cui sei sempre tentato di dire "uuuh!Guarda qui! E qui! E questo cos'è? Non l'avevo mai visto!" o "beh si, l'avevo visto, ma perché non riguardarlo?".

E in questa immensità s'annega il pensier mio, e così facendo mi distraggo.
Badate bene: non sto facendo il solito discorso del "facebook è il Male, bisogna disiscriversi, tornare all'aria pura e incontaminata delle praterie, etc etc". Anzi, al contrario: devo ammettere che ultimamente i socials networks mi stanno dando un sacco di idee.
Dico solo che mi distraggono dalla tesi, proprio perché mi ficcano in testa un milione di cose diverse dall'unica alla quale dovrei consacrare le ore della mia giornata. È come se quando mi connettessi lì mi attaccassi un imbuto al cervello, da cui mi vengono riversati litri e litri di un cocktail di notizie, barzellette, informazioni, scambi di battute, eccetera. È un inglobamento di concetti inutili (non inutili in assoluto, ma solo in questo preciso momento della mia vita), che non mi fa finire i paragrafi che sto scrivendo, che mi fa venire in mente che potrei fare un collegamento con questo e questo e quest'altro... e così la tesi, anzichè concludersi, si apre e si apre ancora... ogni spunto mi sembra buono per aprire una parentesi... se vado avanti così, anzichè una, scriverò una ventina, o un centinaio di tesi.
Invece ne devo scrivere una, quindi niente social network.
Il blog, il diario, invece, sono tutt'altra cosa: sono un momento di "espulsione" delle idee, una secrezione, come se le sudassi via. Anziché qualcosa che mi viene messo nel cervello, è qualcosa che ne esce e mi libera, mi purifica un po'.
All'inizio ho provato a fare questa cosa con twitter: con il fatto degli hashtag è stato anche carino divertirmi a "classificare" i miei sfoghi, ma è davvero troppo limitante: mi uscivano fuori solo frasi generiche. E poi, siccome seguo vari siti di notizie, finiva che ci stavo dietro esattamente come facebook (unica consolazione, c'era meno cazzeggio e più informazione e cultura).

Allora, da oggi, inauguro la serie dei "post qualunque", di tipo diaristico, in cui scrivo né più né meno quello che mi pare senza troppo costrutto. Post di nessun interesse per nessuno ma che hanno il gran pregio di farmi sfogare in pubblico, il che mi fa sempre sentire meglio di quando mi sfogo da solo. Avere una platea virtualmente infinita (anche se mi leggono in due o tre) mi fa un gran bell'effetto placebo.

Alla prossima
Grillo Sognatore

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