Canto
Canto perchè in fondo il canto
come altre cose mi tiene sulla vita,
mi riporta in superficie, mi costringe
ad usare i polmoni. Canto per dire
che mi va ancora e ancora di vivere
e che non ne ho abbastanza, e per modo di dire,
con le parole spezzate quando viene, danzando,
tenendo il ritmo con i piedi e con le mani,
senza cetra né violino né orchestra da ammansire
nè palco su cui gioire. Canto senza orecchie
che mi stiano attente, e senza fare del male
a nessuno, mentre cucino e mentre cammino,
senza dipingere il quadro a modo mio.
Bologna, 16 mag 2012
Alla prossima
Grillo Sognatore
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