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giovedì 19 luglio 2012

Pazza, pazza, pazza idea. Da manicomio.

Laurea archiviata con 107/110, il massimo che potevo ottenere, e quindi vabbè.
Ora pubblico un post che era rimasto in bozze da circa un mese... l'ho scritto di getto e non voglio modificarlo perché... beh, lo capirete leggendolo.

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Un po' di tempo fa ho visto in tv il film Julie e Julia.
Ragazzi, mi ha illuminato. Non credevo fosse possibile una cosa del genere.
Non riuscivo a prendere sonno. Ho pensato che la protagonista di quel film era come me, bloccata nella sua vita. Doveva fare qualcosa. E l'ha fatto. Ha creato un blog dichiarando che avrebbe realizzato, in un anno, tutte le 400 e rotti ricette di un libro di cucina, e l'ha fatto. In quell'anno le succedono un sacco di cose e poi lei si ritrova più realizzata.
Ora, ovviamente non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello che una cosa del genere sia possibile nella realtà. Non il fare 400 ricette in un anno, la storia del blog o gli altri aspetti materiali. Voglio dire tutto il corollario moralistico del film: non è che se mi metto a fare un blog la gente mi comincia a stimare, divento famoso, poi mi pubblicano i libri. Non ci credo affatto.
Però mi è piaciuto il modo in cui la cosa veniva affrontata: e cioè che a un certo punto, se gli ingranaggi della tua vita smettono di girare, devi dare una scossa al sistema. Devi cambiare qualcosa.
Georges Perec (un esempio a caso, eh...) aveva molto presente questa cosa, la dimensione della "costrizione". Diceva che solo se uno è costretto, se ha una regola da seguire, produce qualcosa. Lasciare lo spirito vagare a caso non porta a niente.
Non sono molto d'accordo, nel senso che non è applicabile a me (adoro però chi lo fa, e non a caso la mia tesi è su Perec). Darmi una regola troppo rigida mi asfissia, mi fa venire la nausea, mi fa odiare quello che devo scrivere. È infatti il caso della mia tesi, ma non divaghiamo.

Anarchismo mio a parte, però, credo che la tesi di fondo di Perec (e del film) sia giusta. Se le cose non girano più, devo darmi una regola. Non importa che sia rigidissima, non importa che permei tutto quello che faccio. Una piccola regola che mi costringerà a fare qualcosa per il mio bene, qualcosa di produttivo (per quanto mi piaccia cucinare, e mi piace davvero, non scherzo, prima o poi ne parlerò anche qui, sono bravino in cucina).

Qual è l'unica cosa che mi possa fare davvero del bene e che possa essere davvero produttiva per il mio futuro?
La cultura, ecco cosa. Consolidare la mia cultura. Non è una questione "intellettualistica": è proprio che è una cosa che prima facevo con piacere e sempre, in continuazione, ce l'avevo come priorità nella vita. Da quando invece la mia priorità è diventata "finire in fretta gli studi per non rimanere tagliato dal mondo del lavoro perchè a 25 anni sono già vecchio" l'ho tralasciata completamente.
Me n'ero reso conto da un bel pezzo: gli unici romanzi o saggi che stavo leggendo erano per qualche esame. E avendo poi la testa piena di quelle cose finivo per non avere spazio per altro: la poesia, per esempio, o i gialli, i fantasy, ma anche quei bei romanzi ottocenteschi che sono la mia passione (ho avuto un periodo in cui vivevo in quell'epoca, è stato magnifico)... Dov'è finito il Cosimo che ha letto per tre volte di seguito I miserabili? E quello di Ossi di seppia? E quello che si leggeva i canti della Commedia che non c'erano nell'antologia, le Operette morali e che ha comprato il Decamerone mettendolo sul comodino? E Le ultime lettere di Jacopo Ortis, metà Molière, Balzac, Zola, Melville, Aristofane, Verga, Stendhal, Svevo, Swift, Rabelais... tutti in attesa, alcuni da anni, che hanno fatto il giro nelle mie varie case. Quel Cosimo è stato rinchiuso in un sotterraneo dall'Universitario che ha dovuto inforcare manuali su manuali per passare gli esami... e poi quando era in vacanza voleva smettere di pensare e così leggeva romanzetti scialbi o faceva cruciverba...

Ebbene, Julie e Julia ha risvegliato quel Cosimo, ha rotto la catena del sotterraneo. E lui ne è uscito fuori più affamato che mai. E ha dettato La Regola.

Fra qualche giorno vi dirò quello che ho pensato. Adesso meglio dormirci su. É un'idea così stramba che ho perfino paura di spiegarla.

1 commento:

  1. ha scrivere i tuoi pensieri e non commentarli con gli altri sei sempre il migliore spero in un tuo futuro pieno di cultura e ,,,,,,,........ripensamenti della vita reale

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